Abbattuti due ippocastani centenari in piazza Funicolare Scoppia la polemica. Il Comune: “Erano a rischio caduta”

Abbattuti due ippocastani centenari in piazza Funicolare Scoppia la polemica. Il Comune: “Erano a rischio caduta”
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Ha scatenato una bufera il taglio di due ippocastani centenari in piazza XXVIII Aprile - la cosiddetta piazza della Funicolare - a Saint-Vincent. L’intervento rientra nell’ambito della riqualificazione dell’area verde, attualmente in corso. L’abbattimento dei due imponenti alberi - che facevano parte integrante del panorama della cittadina termale e dei ricordi dei suoi abitanti - ha causato un diluvio di proteste, che in alcuni casi sono addirittura degenerate in insulti e minacce.

La furia su Facebook

Su Facebook è stato infatti un profluvio di commenti al vetriolo: dal ragionevole «Dateci una motivazione convincente!» all’ironico «Saint-Vincent è già un deserto di persone, ora anche di piante!»; dal “tecnico” «A me sembravano sanissime!» al politico «Quelle piante potevano stare lì ancora per altri cento anni. Il Sindaco per fortuna no!». C’è però chi è andato decisamente oltre, rivolgendosi alla Giunta con esternazioni offensive come «A voi piacciono gli euro» o semplicemente deliranti come «Vi auguro una morte lenta e dolorosa».

Piante “a fine vita”

Di fronte a questa sollevazione, l’Amministrazione comunale, per chiarire l’accaduto, ha a sua volta dovuto pubblicare una nota ufficiale sulla pagina Facebook del Comune. «Conseguentemente ai recenti episodi di crollo di piante in particolare in via Fratelli Marc Grivaz, trasversalmente alla strada comunale e nel parco Grand Hotel Billia, - si legge nel testo - l’Amministrazione ha provveduto ad effettuare un’analisi puntuale su alcuni esemplari di rilevante dimensione collocati nel centro abitato, che avrebbero potuto presentare analoghi problemi di stabilità. Dall’analisi eseguita è risultato necessario effettuare una potatura specifica del cedro situato all’angolo tra via Roma e via Freppaz e la sostituzione degli ippocastani in piazza XXVIII Aprile. Come risulta dal cartello esplicativo, questo intervento è funzionale alla tutela dell'incolumità dei cittadini, primo tra i doveri e le responsabilità di ogni Amministrazione. Si precisa, inoltre, che la sostituzione delle piante di piazza XXVIII Aprile rientra tra le opere eseguite a costo zero per l’Amministrazione nell’ambito dell’appalto di manutenzione del verde pubblico».

La perizia realizzata, infatti, ha constatato che entrambi gli ippocastani erano da inserire nella classe di propensione al cedimento “D”, ovvero con caratteristiche «tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai quasi esaurito per cui gli esemplari appartenenti a questa classe devono essere abbattuti».

«Anche a me dispiace moltissimo ma la perizia ha confermato che le piante erano malate, o meglio erano arrivate a fine vita e che potevano cadere da sole. Avremmo veramente voluto non farlo» dichiara l’assessore comunale Carmen Jacquemet.

La minoranza all’attacco

Tutto chiarito, dunque? Mica tanto. La minoranza, infatti, è partita all’attacco. «Chiederemo conto in Consiglio comunale dell’intervento e se ci sono responsabilità, mancanze o inadepienze lo segnaleremo. - commenta Maurizio Castiglioni - Gli organi consigliari (in particolare la commissione Lavori Pubblici) non si sono mai espressi in merito, non c’è stata alcuna ordinanza (atto che il Sindaco dovrebbe emanare quando ci sono mezzi di movimentazione su suolo pubblico) e noi non eravamo a conoscenza della decisione. La cosa peggiore è proprio il mancato coinvolgimento del Consiglio e della popolazione. Oggi (ieri ndr) ho depositato richiesta di accesso agli atti in Comune dal momento che in albo pretorio non abbiamo trovato alcun atto di incarico professionale per svolgere la perizia. Tutto ciò non per dubitare della bontà di quanto contenuto nella perizia ma per una questione di trasparenza e correttezza di informazione. Si tratta dell’ultimo atto di cementificazione del paese iniziata vent’anni fa sempre dall’attuale sindaco Mario Borgio».

“Verranno sostituiti

con sei o otto aceri”

«Non pretendiamo assolutamente che tutte le nostre scelte vengano condivise, - scriveva ieri, venerdì, l’assessore alle Politiche dell’Ambiente Marco Maresca a nome di tutta la Giunta - ma i toni della polemica sfociata sui social network, che rasentano la calunnia, e la strumentalizzazione politica della vicenda, soprattutto alla vigilia delle elezioni regionali, richiedono qualche precisazione. L’appalto di manutenzione del verde (che interessa i Comuni di Saint-Vincent e Châtillon) è stato gestito, dal bando all’aggiudicazione, dalla Cuc (centrale unica di committenza) in ambito prettamente tecnico e senza alcuna partecipazione di soggetti politici. Il contratto di manutenzione prevede opere a corpo (manutenzioni ordinarie e potature di contenimento per le quali è stabilito un corrispettivo fisso, determinato sulla base dello storico), a misura (fioriture stagionali e simili, che vengono compensate in funzione dei lavori effettivamente eseguiti) e “migliorie” proposte dall’impresa che devono essere eseguite a costo zero: nello specifico si tratta dell’intervento di riqualificazione di piazza XXVIII Aprile e del viale Marconi. Nonostante la sostituzione degli alberi di piazza XXVIII Aprile fosse contemplata nel contratto di manutenzione del verde (e questo basterebbe per eseguire le opere senza ulteriori formalità) l’Amministrazione, non ritenendo sufficienti le valutazioni fatte dall’impresa sulla base delle osservazioni dirette effettuate nel corso degli anni, ha richiesto all’appaltatore di produrre apposita perizia che attestasse l’effettiva propensione al cedimento degli alberi. A fronte dell’esito della perizia abbiamo ritenuto inevitabile l’eliminazione degli alberi per l’incolumità dei cittadini; ovviamente i due esemplari abbattuti verranno sostituiti con sei-otto aceri con altezza all’impianto di cinque-sei metri. Vorremmo anche sottolineare che tra il 2011 ed il 2015, per diverse ragioni, sono stati eliminati gli altri otto ippocastani di piazza XXVIII Aprile, dodici robinie in piazza del Mercato, i pioppi di fronte alle Terme, senza mai provvedere ad alcuna nuova piantumazione, ed oltre ottocento alberi lungo le piste da sci del Colle di Joux. Questa considerazione al solo fine di insinuare nei lettori il ragionevole sospetto che il buon senso avesse già abbandonato l’Amministrazione con largo anticipo rispetto al nostro insediamento».

Un paese “segato”

dalle polemiche

Un’ultima stoccata - nel comunicato della Giunta - replica al tweet pubblicato dalla minoranza «Maresca? Rollandin? Borgio? Tre architetti per un nuovo capolavoro che sega la storia del nostro paese...». «Maresca, Rollandin e Borgio, in veste di amministratori o progettisti (cogliamo un velato riferimento al “piano sessennale”) hanno rimosso effettivamente degli alberi che interferivano con i sottoservizi, che avevano divelto le sovrastati pavimentazioni stradali (come sta accadendo lungo il viale IV Novembre) e che andavano inevitabilmente sostituiti. - conclude la nota della Giunta- Forse non hanno ottenuto i risultati attesi e forse oggi hanno “segato” gli alberi sbagliati (perlomeno a parere di chi pare avere subito un incurabile trauma), ma il paese sembra sempre più “segato” dalle polemiche eccessive, dal populismo e dalle strumentalizzazioni politiche».

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