A Valpelline un incontro per ricordare l’abbé Henry

A Valpelline un incontro per ricordare l’abbé Henry
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«Ovviamente per noi era più che un dovere ricordare l’abbé Joseph-Marie Henry - dichiara il presidente dell’Associazione Amici dell’Abbé Henry, Giampaolo Gandelli - e lo faremo domani, domenica 27 novembre, in occasione della sua scomparsa avvenuta esattamente 75 anni fa mentre si trovava nel suo orto a sistemare le arnie con le api di cui era particolarmente fiero. Tra le altre cose, infatti, era anche un apprezzato produttore di miele che regalava a chi andava a trovarlo». Per ricordare la poliedrica figura dell’abbé Henry, l’Associazione ha promosso un pomeriggio intenso di riflessione a cui parteciperanno autorevoli storici e studiosi. L’appuntamento si terrà domani, domenica 27 novembre, alle 14.30, nella sala polivalente dell’ex-centralina di Valpelline. Ad aprire gli interventi sarà Mauro Caniggia Nicolotti cui seguiranno quelli di Marco Cuaz, Joseph Rivolin, don Ivano Rebloulaz, Agnese Ansermin, Enea Fiorentini e Mirko Fresia Paparazzo. L’obiettivo è mantenere acceso l’interesse attorno alla figura dell’abbé Henry, non sempre compreso e pienamente apprezzato. Ancora oggi le opinioni sul suo operato sono contrastanti. Buon alpinista, sacerdote, ottimo scrittore, discreto storico e grande botanico. Qual è la sua vera identità?

L’incontro sarà completato con la proiezione di alcune immagini d’antan e si concluderà con la Messa celebrata da don Ivano Reboulaz. Nato nel 1870 a Courmayeur, il giovane Joseph-Marie Henry riceve i sacramenti del sacerdozio ad Aosta nel 1892. Inizia così la sua "carriera" di parroco che lo porta a toccare Doues, Cogne, Verrayes, Villeneuve, La Salle, Saint-Pierre e Pollein prima di approdare a Valpelline, che diventerà la sua meta definitiva e alla quale dedicherà gran parte delle sue molteplici attività. A lui dobbiamo molte "prime" alpinistiche proprio nella Valpelline e la realizzazione della celebre "Guide du Valpelline", che affianca numerosissime pubblicazioni a carattere storico, naturalistico e narrativo tra le quali è d'obbligo citare la "Histoire de la Vallée d'Aoste" ed il fondamentale "Reconnaissances et inféodations dans le Valpelline en 1500", opera unica nel suo genere. L’auspicio è che all’evento-ricordo rispondano le associazioni culturali e le persone interessate alla storia della Valle d’Aosta. L’accesso alla sala è libero fino ad esaurimento dei posti.

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