A Sion con l’Académie Saint-Anselme e La Société Valdôtaine de Préhistoire et Archéologie

A Sion con l’Académie Saint-Anselme e La Société Valdôtaine de Préhistoire et Archéologie
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La Société Valdôtaine de Préhistoire et Archéologie e l’Académie Saint-Anselme hanno organizzato sabato scorso, 13 maggio, uno speciale viaggio di studio per i loro associati con destinazione Sion, nel Vallese svizzero. L’antica Sedunum li ha accolti con una giornata di sole del tutto imprevista che ha reso ancora più gradevole la scoperta di questa graziosa cittadina dalla storia millenaria, assai simile a quella di Aosta. Scopo del viaggio, infatti, era quello di approfondire alcuni aspetti storico-artistici e archeologici che legano profondamente la realtà vallesana a quella valdostana, a partire innanzitutto dallo straordinario sito del Petit-Chasseur le cui stele antropomorfe dell’Età del Rame sono assolutamente analoghe a quelle rinvenute nell’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans. «Poter apprezzare da vicino le stele elvetiche, indiscusso gioiello di statuaria preistorica alpina esposte al Musée Pénitencier, - commenta la presidente della Société Valdôtaine de Préhistoire et Archéologie Stella Bertarione - è stata un’esperienza culturale decisamente interessante e formativa resa ancora più stimolante dalle spiegazioni dell’archeologo Pierre-Yves Nicod, esperto di preistoria del Musée d’histoire, e dall’archeologo Philippe Curdy che hanno dialogato con gli archeologi valdostani Gianfranco Zidda, Francesca Martinet, Maria Cristina Ronc e con gli appassionati soci». C’era anche un’esposizione temporanea dal titolo Artificiel che mette in discussione il confine tra cultura e natura, tra ciò che si può definire autenticamente naturale e ciò che, nei millenni, è stato progressivamente modificato dall’uomo. La mostra presentava, inoltre, una serie di postazioni interattive e ludiche molto apprezzate dai bambini presenti nel gruppo. Sempre in mattinata il dottor Patrick Elsig ha accompagnato il gruppo alla scoperta della cattedrale Notre-Dame du Glarier. Monumento di rilevanza nazionale, è stata costruita all’inizio del Cinquecento e la volta del coro rappresenta un esempio di architettura tardo-gotica, come quattrocentesco è il magnifico altare a sportelli. Notevole è pure l’organo tardosettecentesco, uno dei più belli e grandi della Svizzera: l’organista titolare Edmond Voëffray lo ha mostrato e fatto ascoltare stando vicino alla consolle, un’esperienza particolare e avvolgente. A Sion ricoprì la carica vescovile anche un noto nobiluomo valdostano, Bonifacio di Challant: fu lui, sul finire del XIII secolo, a promuovere la costruzione della fortezza di Tourbillon che domina la cittadina accanto all’altura di Valère, simbolo del suo potere dopo aver domato le rivolte delle famiglie aristocratiche fedeli a Pierre IV de la Tour. Il pomeriggio è stato occupato dalla visita alla chiesa-fortezza di Valère sulla collina che sovrasta il centro storico. La chiesa del 1100 è in stile romanico e gotico e accoglie quello che è considerato l’organo più antico del mondo, uno straordinario organo a canne gotico risalente pare al 1435, le cui pale d’organo sono state dipinte dal pittore Peter Maggenberg tra il 1434 il 1437. A conclusione dell’intensa giornata, il concerto a sorpresa tenuto dall’organista maestro Edmond Voëffray ha incantato la comitiva di studiosi valdostani. Il presidente dell’Académie Saint-Anselme don Paolo Papone traccia questa sintesi della giornata: «Un viaggio come questo realizza bene alcune linee programmatiche del nostro settennato. Avevamo proposto per l’Académie un ruolo di tessitura di relazioni tra coloro che fanno cultura in Valle d’Aosta, e di avvicinamento anche per chi non è già membro di sociétés savantes, et voilà: un pullman pieno che torna da Sion con gli occhi pieni di meraviglia».

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