A scuola con il pranzo al sacco: Tavagnasco, Quassolo e Quincinetto senza mensa

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Tre paesi dell’Unione montana - Tavagnasco, Quassolo e Quincinetto -, più il Comune di Cascinette d’Ivrea, devono affrontare il problema della sospensione delle mense scolastiche a causa della richiesta di liquidazione giudiziale in proprio presentata al Tribunale di Torino dalla GMI servizi, l’azienda che si occupa di refezione e ristorazione con sedi a Ivrea e Volpiano, da cui dipendevano scuole e case di riposo.

I motivi di tale richiesta sono rimasti piuttosto nebulosi e farebbero pensare a difficoltà finanziarie o a ripensamenti gestionali. I vertici dell’azienda hanno solo riferito alla Giunta regionale del Piemonte, all’ispettorato del lavoro e alle organizzazioni sindacali una non meglio circostanziata esigenza di indifferibile necessità di procedere al deposito di ricorso per la liquidazione.

Il problema immediato era che le scuole materne, aperte sino a venerdì 28 giugno, rischiavano di restare senza pasti. I Comuni in questione, informati dall’azienda, sono corsi ai ripari, cercando soluzioni alternative.

A Tavagnasco, il neo sindaco Moreno Nicoletta ha informato i genitori dei bambini della situazione, tramite una lettera in accordo con l’istituto comprensivo di Settimo Vittone. «I termini della faccenda non sono ancora chiari. - commenta Moreno Nicoletta - Ovviamente, a scadenza dei tempi d’appalto a fine giugno con GMI questi non verranno rinnovati. In effetti, la continua varietà dei menu, giustificata dalla mancanza di prodotti, qualche campanello d’allarme aveva suscitato. In attesa della nomina di un liquidatore che valuti l’iter da seguire, abbiamo proposto alle famiglie di provvedere a preparare per i ragazzi un pranzo al sacco, unica soluzione praticabile».

L’intervento di un liquidatore esterno potrebbe anche tradursi con il mantenimento dell’attività, qualora vi siano appalti in corso per pagare fornitori e dipendenti: questi ultimi si erano già lamentati di arretrati non pagati. Una soluzione proposta ai Comuni dai sindacati prevederebbe il mantenimento degli addetti sospesi da GMI servizi nell’indire un nuovo appalto, con momentaneo assorbimento di personale, in attesa della valutazione del curatore della liquidazione giudiziale.

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