A Oyace con il Fai e don Ivano Reboulaz alla scoperta del paese
Grande successo ha riscosso l’iniziativa della Delegazione FAI di Aosta alla scoperta delle bellezze di Oyace, svoltasi domenica 3 settembre. Al termine della Santa Messa, una guida di eccezione, il parroco don Ivano Reboulaz, ha raccontato la storia della chiesa parrocchiale di San Michele, eretta sopra una precedente cappella del 1623, che custodisce curiosi affreschi del 1914, opere del pittore Margotti. L’altare maggiore, in stile barocco, è privo degli angeli originali, che sono stati rimossi. Su lato sinistro, invece, la statua di San Michele. Nel 1918, la chiesa è stata oggetto di restauro ed è stata impreziosita da un piccolo museo di arte sacra, che custodisce, fra l’altro, due antichi manoscritti. Al termine della visita, una breve escursione ha consentito ai numerosi partecipanti, fra i quali molti turisti, di ammirare la cappella del 1784, restaurata nel 2008, dove risalta la scritta “Vierge immaculée, étends ta main sur la Vallée”.
Nella visita non poteva mancare la breve escursione alla Tornalla, la torre che domina il paese, esempio unico di torre ottagonale, già citata in un documento del 1197. Appartenuta ai Signori di Quart, sembrerebbe esser stata edificata sulle rovine di un fortilizio di epoca saracena, intorno all’anno 1000 d.C. Il valore aggiunto del FAI è poter contare su persone come don Ivano Reboulaz, che con la sua cultura, la passione e la spontaneità di un dotto uomo di montagna ha saputo raccontare anche aneddoti e curiosità del territorio.