A Nus ricordi, musica, canti ed emozioni per il “Sabato antifascista”

A Nus ricordi, musica, canti ed emozioni per il “Sabato antifascista”
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E’ stata una bella giornata di ricordi, letture, musica e canti quella di sabato scorso, 20 luglio, a Nus: le associazioni Anpi, Uisp, Libera Valle d'Aosta e Mia hanno organizzato il “Sabato antifascista” per l'ottantesimo anniversario dell’eccidio del 18 luglio 1944. In piazza Fillietroz hanno preso vita tra la gente le note dei canti resistenti. La fisarmonica di Andrea Robin ha accompagnato letture e testimonianze che sono state presentate per commemorare gli 11 ragazzi prelevati dal carcere delle Nuove di Torino e uccisi a Nus a colpi di mitragliatrice, per ritorsione, a seguito della morte di un tenente tedesco il 18 luglio 1944. A seguire, la tradizionale pastasciutta in memoria dei 7 fratelli Cervi. «La manifestazione è stata partecipata e sentita, grazie alla testimonianza diretta e inedita del geometra Mario Ponsetti, ai tempi tredicenne, che ci ha permesso con una narrazione di grande forza e impatto emotivo, letta dai ragazzi di Libera, di vivere gli ultimi momenti di questi giovani» sottolinea il sindaco di Nus Camillo Rosset.

Sono intervenuti l'Anpi, l’Amministrazione comunale di Nus, i rappresentanti, sempre presenti a onorare i loro caduti, del Comune di Giaveno con il consigliere Andrea Bertotti, Liliana Giai Baste per l'Anpi Giaveno Valsangone e Alessandra Maritano per l'ecomuseo della Resistenza, con un saluto anche da Avigliana e Donatella Corti per Libera. «Mai come oggi queste manifestazioni sono necessarie e spesso per alcuni fastidiose, come dimostra la violenza verbale sui social che ha iniziato a seguire queste occasioni di incontro con veri e propri insulti gratuiti, per non parlare delle recenti violenze perpetrate a Torino ai danni della libertà di stampa, e alle discriminazioni sempre più in crescita. - rimarca Camillo Rosset - Il fascismo non è solo un partito, è un'idea precisa di società, parto del matrimonio tra la volontà del più forte e le discriminazioni. Dalle ceneri di queste teorie nefaste e dal sangue dei caduti per la liberazione nasce la nostra costituzione, che sancisce una società basata sull'uguaglianza e richiede tutta la cura e coraggio di ognuno di noi per poter essere completamente attuata».

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