A Maria Immacolata celebrati il centenario della nascita e il quindicesimo anno dalla morte di Chiara Lubich

A Maria Immacolata celebrati il centenario della nascita e il quindicesimo anno dalla morte di Chiara Lubich
Pubblicato:
Aggiornato:

Sabato scorso, 17 giugno, nel santuario di Maria Immacolata ad Aosta si sono celebrati il centenario della nascita e il quindicesimo anno dalla morte della Serva di Dio, Chiara Lubich, che nel 1943 fondò a Trento il Movimento dei Focolari, adesso diffuso nei 5 continenti. Ha presieduto la Messa monsignor Franco Lovignana con padre Gregorio Glabas, padre Gianpaolo Gugliotta, padre Sante Gazzola e il diacono Roberto Cerise. Davanti l’ambone c’era il ritratto di Chiara Lubich sorridente e un vaso di garofani, eustoma e gigli. Ad animare i canti risuonati nella chiesa gremita di fedeli sono state Nella Sergi, Anna Bracco con la chitarra, Paola Burgay all’organo, e un gruppo di focolarini aostani e torinesi. Dopo il canto d’ingresso “E’ bello lodarti” il parroco Gregorio Glabas ha detto: ”Stasera la nostra comunità parrocchiale è nella gioia perché accogliamo nella nostra chiesa-santuario il nostro Vescovo, e la sua presenza qui è grazie all’invito del gruppo dei Focolari che regolarmente s’incontrano nella nostra chiesa e nella nostra parrocchia, e oggi insieme al Vescovo e a tutti noi accoglie quanti hanno desiderato celebrare i 15 anni dalla morte della Serva di Dio Chiara Lubich, che è la fondatrice del loro Movimento. Ci auguriamo di poter partecipare a questo spirito di comunione che il gruppo dei Focolari trasmette nel mondo e chiediamo al nostro Vescovo di presiedere questa Santa Messa”. Che nell’omelia ha detto: ”Celebriamo l’Eucarestia ringraziando il Signore per il dono di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Il Vangelo inizia con lo sguardo di Gesù sull’umanità che gli appare come un gregge senza pastore, pecore stanche e sfinite. Ma gli appare anche come un campo di grano pronto per la mietitura: occorrono operai che annuncino il Vangelo. Lo sguardo di Gesù si fa subito progetto. Gesù non si lamenta, ma chiede preghiera e affida ai Dodici il compito di annunciare con la parola, con la presenza, con l’azione il regno di Dio. “Pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe!”. E’ interessante fare un confronto tra il modo di porsi di Gesù e il nostro. Anche oggi vediamo un’umanità smarrita, lontana dalle vie della pace, della giustizia, lontana dal Vangelo, dalla Chiesa. Noi giudichiamo e condanniamo; ci lamentiamo. Gesù compatisce e agisce per risanare. Ci dice che la missione nasce dalla compassione e dalla preghiera nella verità. In qualche modo dobbiamo specchiarci in questa pagina e considerarla un po’ come il luogo sorgivo della Chiesa e ad essa domandare chi siamo noi come popolo di Dio e che cosa dobbiamo fare. Che cosa dobbiamo fare? La risposta ci viene dal Vangelo ascoltato. Compassione e guarigione. La miseria umana è fatta di povertà, fame, violenza, ma anche di disorientamento e di peccato. Gesù prova compassione, cioè profonda e interiore partecipazione alla situazione del prossimo, prescindendo da ogni valutazione di merito. Gesù ama e basta”.

Il Vescovo ha concluso citando Chiara Lubich, che riferendosi agli inizi della nuova esperienza comunitaria scrive: ”Non era facile per un gruppo di ragazze vivere la radicalità dell’amore. Eravamo persone come le altre, anche se sostenute da un dono speciale di Dio, e anche fra noi, sui nostri rapporti, poteva posarsi della polvere, e l’unità poteva illanguidire. Per reagire a questa situazione abbiamo pensato un giorno di stringere fra di noi un patto che abbiamo chiamato ”patto di misericordia”. Era avvicinare tutti con questa amnistia completa del nostro cuore, con questo perdono universale. Era un impegno forte, preso da tutte noi insieme, che aiutava ad essere sempre primi nell’amare a imitazione di Dio misericordioso, il quale perdona e dimentica”.

Dopo il Credo l’assemblea ha pregato per la Chiesa, la pace nel mondo, i giovani che parteciperanno alla GMG in Portogallo e i giovani in discernimento vocazionale, la comunità del Movimento dei Focolari nel ricordo della fondatrice Chiara Lubich, gli ammalati, i cari defunti. Ai fedeli è stato distribuito un foglietto verde con la preghiera ”Ti voglio bene” scritta nel 1959 da Chiara Lubich e letta dal focolarino aostano Sergio Bressan, prima della benedizione finale e del canto “Maria tu sei”.

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930