A Lillianes l’addio a “Melchio” Jans, guida sicura dei Presidenti della Valle
Melchiorre Jans era la guida sicura dei Presidenti della Valle d’Aosta, il capo garage della Regione e l’uomo che sull’auto blu aveva portato in sequenza Augusto Rollandin, Gianni Bondaz, Ilario Lanivi, Dino Viérin e Roberto Louvin. Con due di loro - Rollandin e Viérin - era pure nata un’amicizia che superava il rapporto di lavoro, supportata da una frequentazione che non era venuta meno al trascorrere degli anni. D’altronde “Melchio” era abituato agli affetti sinceri, ai valori concreti, ai legami con le persone, che non erano altro che un’eredità della sua famiglia di commercianti, che vanta una lunga storia che dal panificio di Lillianes l’aveva portata al negozio di Donnas, poi al tabacchino di Ivrea e infine a chiudere il cerchio nuovamente a Lillianes: dal nonno Firmino Jans fino alla figlia Sylvie, un percorso che Melchiorre aveva vissuto in prima persona. Come per le attività della sua famiglia anche il cerchio della vita di “Melchio” si è chiuso a Lillianes dove era nato il 5 giugno del 1950 e dove, improvvisamente, è mancato sabato 30 dicembre per un’emorragia interna.
Il lavoro per Melchiorre Jans era cominciato tra le mura di casa, a Lillianes quindi all’alimentari di Donnas, per poi proseguire all’Ilssa Viola di Pont dove “Melchio” aveva subito un grave infortunio sul lavoro, perdendo tre dita della mano destra. Era il 1977 e in quell’anno la sua vita era cambiata con il matrimonio con Luisella Blanc e il conseguente trasferimento nel paese di lei, Issogne, al quale sarebbe seguito - dopo l’assunzione in Regione nel 1984 - un ulteriore trasferimento, nel 1989 a Plan Felinaz di Charvensod, insieme alla moglie e alla figlia Sylvie all’epoca bambina di nove anni, dopo la promozione a capo garage dell’Amministrazione regionale.
Come responsabile a lui spettava il compito di condurre l’auto del Presidente della Regione e questo faceva Melchiorre Jans, indossando la divisa blu con lo stemma del leone rampante all’occhiello della giacca, i capelli brizzolati e un po’ ribelli, che tenevano compagnia ai baffi anch’essi brizzolati. Aveva un volto che non dimenticavi e sapeva vivere le situazioni ufficiali con discrezione, interessandosi comunque di tutto e ponendo sempre le domande pertinenti, perché fondamentalmente era un curioso del sapere. Preciso ed assolutamente affidabile, instancabile guidatore, uomo di fiducia assoluta, fino al 1° aprile del 2003 aveva diretto il garage regionale. Poi con la pensione aveva voluto essere a fianco alla figlia Sylvie per sostenerla nelle attività commerciali intraprese con, dal gennaio 2004, il ritorno della famiglia Jans alla gestione del bar e rivendita di tabacchi e giornali di Lillianes, che dal 2015 è diventato pure alimentari per offrire un servizio importantissimo al paese. Tra “Melchio” e la sua Sylvie esisteva un rapporto speciale, tanto che da Issogne non perdeva occasione per salire a Lillianes, ancora di più da quando era diventato nonno, cinque anni fa, di Maelle, che aveva riempito il suo cuore, nel quale trovava posto un altro grande amore: la Juventus.
La Juve era la sua passione da quando ragazzo sognava del Comunale e di Omar Sivori (che poi ebbe occasione di conoscere a Châtillon durante un ritiro estivo dei bianconeri) fino a diventare parte stessa della sua vita. Per questo motivo era stato uno dei fondatori nel 2006 del Juventus Official Fans Club che ha sede proprio a Lillianes e che è dedicato a Moreno Torricelli, residente nel paese, con circa duecento soci. Fedele abbonato con il suo posto in tribuna, nel 2017 aveva seguito tutte le trasferte della Juventus per la Champios League e a novembre aveva tifato a Lisbona per la nuova stagione di coppa.
Sabato 30 era a Lillianes per stare con la mamma Gina Fontana e la famiglia in occasione degli ultimi giorni dell’anno, ma sarebbe sceso come d’abitudine al Bar La Bodeguita di Pont-Saint- Martin dove con gli amici seguiva sempre gli incontri in trasferta della Juventus. Invece, non sentendosi bene, aveva preferito rimanere a casa ed ascoltare alla radio le fasi della vittoria dei bianconeri a Verona. Poi dopo la conclusione della partita il malore che gli sarebbe stato fatale.
Così nel pomeriggio di martedì 2 gennaio Lillianes si è fermata per Melchiorre Jans. Sulla bara la maglia della Juventus tra i fiori, intorno le bandiere dell’Union Valdotaine, una folla di amici ad accompagnarlo nella piccola chiesa, alcuni con la sciarpa bianconera al collo, poi i “suoi” presidenti Dino Viérin e Augusto Rollandin, come pure l’attuale presidente della Regione Laurent Viérin che “Melchio” conosceva sin da ragazzo. A fare da sfondo le voci commosse del Coro Verrès diretto da Albert Lanièce, perché Melchiorre Jans amava il canto ed aveva fatto parte del Coro Mont Rose di Pont, come era stato consigliere comunale e presidente del locale consorzio di miglioramento. Ora “Melchio” - l’autista dei Presidenti della Valle - come dice la sua piccola Maelle «è stato preso dagli angioletti».