A La Thuile accordo tra opposizione e maggioranza: nasce una collaborazione sui temi dei referendum

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Il 2021 porta una ventata di novità a La Thuile. Nel Comune dove la campagna elettorale dell’autunno scorso era stata tra le più sanguigne dell’intera regione maggioranza e opposizione, a poco meno di 4 mesi di distanza dal voto, hanno finalmente trovato una strada comune. “Per adesso va tutto bene, in Municipio c’è un nuovo sistema di collaborazione e una condivisione del lavoro. Da parte nostra c’è il massimo sostegno verso il sindaco Mathieu Ferraris”, dichiara Christian Manfredi, che a settembre aveva duellato proprio con Ferraris per la fusciacca da primo cittadino.

I referendum del 2019

da portare avanti

Come è stato possibile riappacificare 2 gruppi che nel corso dell’ultima consiliatura - dal 2015 al 2020 - raramente si sono trovati d’accordo? Semplice, con i referendum. Domenica 20 ottobre 2019 gli abitanti di La Thuile erano andati al voto per la realizzazione di un tunnel sotto al Piccolo San Bernardo, la costruzione di un campo da golf ad Arly e la creazione di una variante alla strada statale 26 in grado di bypassare il centro storico del paese. Tutti i quesiti avevano ricevuto l’approvazione della popolazione, visto che alle urne si erano presentati 387 elettori sui 644 aventi diritto e che il “sì” aveva prevalso in tutti e 3 i casi.

Il tema principale - inutile negarlo - è il tunnel, una galleria che collegherebbe La Thuile a Bourg-Saint- Maurice, nella vallata della Tarentaise, ora raggiungibile in automobile solo in estate attraverso il colle del Piccolo San Bernardo. E’ stato proprio il lavoro sui dossier riguardanti questa opera a convincere Christian Manfredi, promotore di questo quesito referendario (che ha raccolto 242 sì, 139 no e 6 schede bianche), a sotterrare l’ascia di guerra anche in Consiglio comunale. “Abbiamo notato - continua Christian Manfredi - che la Giunta Ferraris ha dato la giusta attenzione a questo importante argomento. Spero di poter essere coinvolto, nei prossimi mesi, nei colloqui istituzionali indispensabili per far sì che le opinioni dei cittadini di La Thuile rappresentate dall’esito del referendum non siano un messaggio lanciato nel vuoto”.

Mathieu Ferraris, dal canto suo, conferma che il Comune intende iniziare il lungo percorso istituzionale che potrebbe portare la Regione a valutare la possibilità di fare delle valutazioni in merito. Un primo studio di fattibilità, datato 2008, esiste già, “Però bisogna lavorare su dati ed elementi più recenti. Il referendum ha sostanzialmente affermato che la gente di La Thuile vuole capire se esiste l’opportunità di creare un tunnel: bisogna valutare i costi e i benefici di un’operazione del genere”.

Secondo Christian Manfredi scavare una galleria sotto al colle del Piccolo San Bernardo potrebbe costare all’incirca un miliardo di euro. “E’ una stima che è stata fatta da organismi preposti dall’Unione Europea, perché chiaramente questo progetto ha un respiro continentale. Io credo che la Valle d’Aosta abbia già perso fin troppo tempo: per noi un collegamento del genere sarebbe importantissimo dal punto di vista turistico, dall’altro versante sentono invece la necessità di una “via di fuga” in caso di problemi alla diga di Tignes. In passato sono stati stanziati importanti fondi europei per questo genere di opere, bisognerà approfittarne. In tempi di crisi, peraltro, gli investimenti importanti in chiave edilizia sono sempre stati un ottimo veicolo per fare ripartire l’economia”.

Dal punto di vista formale il Comune di La Thuile ha recentemente inviato all’assessore all’Ambiente Chiara Minelli tutta la documentazione. “Dopo il referendum c’è stata la crisi politica in Consiglio Valle, la pandemia e successivamente le elezioni sia a livello regionale che comunale. Stiamo allacciando i rapporti con i nuovi amministratori di piazza Deffeyes per portare avanti i nostri dossier”, sostiene Mathieu Ferraris.

Sulla scrivania di Chiara Minelli è arrivato anche il fascicolo riguardante il nuovo campo da golf da realizzare ad Arly: il 20 ottobre del 2019 votarono sì 228 persone contro 152 no e 7 schede bianche. “Per realizzarlo - continua Mathieu Ferraris - occorre che l’Amministrazione regionale modifichi il Ptp, il Piano Territoriale Paesaggistico. Il nostro interlocutore per quanto concerne la variante della statale 26 è l’Anas: nell’aprile scorso il Consiglio comunale, all’unanimità, ha approvato il progetto preliminare che adesso è al vaglio dell’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade”. Salendo da Pré-Saint-Didier, l’automobilista diretto verso il colle del Piccolo San Bernardo avrebbe la possibilità di evitare di transitare nel centro del paese passando da una strada alternativa che partirebbe all’altezza di piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, costeggerebbe il torrente Verney per poi unirsi alla statale attuale di fronte alla caserma Monte Bianco. Il costo? Tra il milione e mezzo e i 2 milioni di euro.

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