A Jovençan si inaugura la restaurata Tour de Cordèle Un bell’intervento purtroppo ancora poco valorizzato

A Jovençan si inaugura la restaurata Tour de Cordèle Un bell’intervento purtroppo ancora poco valorizzato
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Ci sono voluti i “Plaisirs de culture” - in arrivo oggi, sabato 14 - perché il Comune di Jovençan si decidesse non solo ad effettuare una bella pulizia della collina di Châtelair che fino a 10 giorni fa versava in situazione di totale abbandono, ma anche ad inaugurare - con inviti diramati lunedì scorso - la casaforte, sulla quale la stessa Amministrazione ha investito 100mila euro esattamente un anno fa per i lavori di restauro e di consolidamento. Si tratta della famosa Tour de Cordèle - nota anche come casaforte di Pompiod -, cioè la torre medievale posta sulla collina a pochi metri dalla strada regionale, acquistata all’inizio degli anni Duemila dalla Giunta del sindaco Sandro Pepellin dagli eredi della famiglia genovese Bombrini, già proprietaria del castello di Aymavilles.

La torre è reduce da un bell’intervento - purtroppo per nulla valorizzato - eseguito dall’impresa Caruso Serafino di Saint-Christophe e progettato dall’architetto Nicole Salvatore della Copaco di Aosta, insieme al geometra Diego Griso e all’archeologo Mauro Cortelazzo. La prima preoccupazione è stata quella della messa in sicurezza del fabbricato, con il consolidamento e la sistemazione delle mura perimetrali, a cui è seguita la realizzazione di una corta scala di accesso e di un balcone, entrambi in corten, così da permettere di ammirare l’interno della torre, liberato dai detriti che nel tempo si erano accumulati fino ai livelli originari dell’edificio, scavati archeologicamente.

In corrispondenza del balcone sospeso è stato posizionato un pannello bilingue con l’interessante ricostruzione grafica della torre effettuata da Nadia Raveraz e con le notizie sulle caratteristiche costruttive, mentre all’esterno a fianco alla scala un altro pannello accoglie il visitatore fornendo informazioni sulla storia del luogo, senza però inquadrare il contesto generale in cui la torre si trovava a controllo dell’antica strada per Aymavilles e Cogne.

Tutto bello e interessante, peraltro il luogo, una volta saliti sulla collina è spettacolare, peccato però che nessuno sappia nulla dei recenti lavori. A un anno dalla fine dell’intervento non vi sono cartelli direzionali lungo la strada regionale, non state posizionate delle indicazioni che valorizzino la visita della Tour de Cordèle, in paese nulla spiega un eventuale percorso a piedi o in bicicletta per raggiungere questo sito antichissimo che si completa con i resti di un’altra costruzione medievale e con la lunga cappella di Saint Georges, menzionata per la prima volta nel 1290, che si presenta esternamente in stato di degrado, con il portone vandalizzato e un pannello informativo illeggibile, “bruciato” dal trascorrere del tempo.

Un luogo - la collina di Chatelair - che appare trascurato malgrado le nuove luci che illuminano la torre. Il Comune di Jovençan, che ha ottenuto 100mila euro di fondi dal Gal per il restauro dell’edificio storico, dovrebbe includere la zona in un progetto globale che valorizzi il suo interessante territorio, non lasciando la zona di Chatelair di fatto abbandonata a se stessa.

A dare la spinta decisiva all’inaugurazione - fissata per le 17.45 - e alla precedente pulizia dell’area è stata l’iniziativa “In sella alla cultura” di oggi, sabato, quando alle 14.30 da Aosta è possibile raggiungere Chatelair in mountain bike elettrica, un progetto finanziato dal Consiglio Valle, dall’Unité des Communes Valdotaines Mont Emilius e dalla CVA, realizzato con la collaborazione di Bike4Heritage e Società Cooperativa C’Era l’Acca.

Pertanto non potevano le biciclette elettriche precedere il Comune di Jovençan che si è affrettato a stilare un suo programma, con anche uno spettacolo di musica e danza alle 18 dal titolo “Preghiera, piccola liturgia gentile in 4 movimenti per corpo e luce” e l’aperitivo offerto dalla locale Proloco. Speriamo che siano le prime di una serie di iniziative per fare conoscere ai valdostani ed ai turisti un luogo affascinante per troppo tempo dimenticato.

de Cordèle

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