A Gignod il Carnevale si fa: “Diamo un segnale di ripartenza nel rispetto delle regole anti-Covid”
«Vogliamo dare un segnale di ripartenza, nel rispetto delle regole». Il presidente del Comité di Poudzo Erik Bionaz spiega così la decisione di organizzare la festa di Carnevale a Gignod da oggi, sabato 26 febbraio, a martedì prossimo, 1° marzo. Una scelta arrivata quasi a sorpresa nei giorni scorsi - dopo i tanti annullamenti e rinvii delle sfilate non solo nel Gran San Bernardo ma in tutta la Valle d’Aosta - e che riporta l’allegria delle landzette nella Coumba Freida, dove ormai i coloratissimi costumi erano chiusi negli armadi dal 2020, a causa della pandemia. «Abbiamo ricevuto la direttiva della Presidenza della Regione giovedì 17 febbraio scorso. - dice Erik Bionaz - Lo svolgimento delle sfilate del Carnevale non è vietato. Vi sono delle restrizioni e naturalmente vigileremo affinché vengano rispettate. Il nostro Carnevale, ad esempio, prevede tradizionalmente il passaggio del gruppo mascherato nelle case: quest’anno tavoli e banchetti dovranno essere allestiti esclusivamente all’esterno, tutto si dovrà svolgere all’aperto. Bisognerà indossare la mascherina, evitare gli eccessivi assembramenti nei piazzali e mantenere il distanziamento quando si sfila. Inoltre tutti coloro che sfilano devono essere dotati del Super Green Pass, che viene controllato alla partenza». Altre indicazioni sembrano ovvie visti i tempi che corrono ma non sono scontate in una festa come il Carnevale: ad esempio è vietato brindare scambiandosi scodelle, ognuno deve servirsi esclusivamente del proprio bicchiere. Non ci saranno serate danzanti. Si può cantare, ma rimanendo a distanza. «Non sarà il solito Carnevale ma vuole essere comunque un segno di ripresa, per tutto il paese soprattutto per i giovani che patiscono il fatto di essere fermi da due anni. - continua Erik Bionaz - Abbiamo seguito tutti i passaggi corretti, abbiamo l’avvallo della Regione. La maggior parte delle famiglie si è detta d’accordo a partecipare con le nuove modalità. Alle maschere abbiamo fornito tutte le raccomandazioni del caso: vigileremo che ogni cosa si svolga in modo corretto». Nei quattro giorni di festa, la “benda” sfila come di consueto nei vari villaggi del paese. Non sono però stati diffusi manifesti con il programma dettagliato, per evitare che la festa richiami troppo pubblico.
A Doues l’ipotesi dello svolgimento del Carnevale ha causato una spaccatura all’interno del gruppo. Tanto che la presidente in carica Chantal Cuaz si è dimessa: «Non avevo intenzione di prendermi certe responsabilità. - sottolinea Chantal Cuaz - Così ho detto che se avessero voluto fare il Carnevale io avrei dato le dimissioni: e così ho fatto sabato scorso, 19 febbraio». «Avevamo effettivamente pensato di organizzare la festa sabato 26 per dare un segnale di ripartenza. - spiega il vicepresidente Michel Cuaz - Non sarebbe stato il solito Carnevale, ma era meglio di niente. Il nostro gruppo, però, si è diviso sull’ipotesi. Alcuni erano contenti, altri fortemente contrari. Così lunedì 21 febbraio abbiamo preso la decisione: il Carnevale non si farà».
«Si era partiti per organizzare comunque una giornata in segno di ripartenza ma poi per vari motivi abbiamo dovuto rinunciare» dice infine dal canto suo Lori Robbin, presidente della Pro Loco Comité di Carnaval di Allein.