A Doues presentata la scultura di Guido Diémoz per Sant’Orso
La Sala polivalente della Ex Latteria di Doues giovedì scorso, 12 gennaio, conteneva a fatica tutto il pubblico arrivato fino lassù per ammirare l'ultima fatica artistica realizzata per la Fiera di Sant'Orso 2023 da Guido Diémoz: «La lèitiì - porté colé lo lasì, La Latteria - il filtraggio del latte».
Quest’opera ha richiesto allo scultore quasi un anno di lavoro non facile perché la cattiva essicatura della radice di noce usata, a metà della realizzazione, aveva addirittura indotto Guido Diémoz ad abbandonarne la prosecuzione per paura di una spaccatura lignea. Grazie ad una serie di accorgimenti tecnici di essicatura veloce l’artista di Doues ha potuto concludere il lavoro e farci ammirare anche quest’anno la sua bravura scultorea. L'opera, realizzata a tutto tondo, illustra le fasi della lavorazione del latte, dalla mungitura nella stalla fino alla realizzazione del formaggio. Si inserisce nel filone delle grandi sculture create dall'artista in questo ultimo decennio per raccontare il suo vissuto giovanile, il lavoro nei campi, in stalla, i vecchi mestieri e le tradizioni rupestri che oggi lentamente scompaiono. Un mondo rurale fatto di antichi saperi tramandati nei secoli e che costituivano l'ossatura di una civiltà contadina che aveva al suo centro il villaggio e i suoi abitanti, i loro usi e costumi. Il sindaco di Doues Giorgio Abram, nella sua presentazione, così descrive Guido Diémoz: «Il nostro concittadino è tra i veterani più conosciuti ed apprezzati della tradizione artistica-artigianale della nostra regione, le sue opere scultoree monumentali raccontano le tradizioni più autentiche della nostra terra, sono oggi le radici della cultura rurale delle nostre vallate, un'arte quella di Diémoz che diventa testimonianza, racconto autentico, opere degne di animare un museo delle tradizioni alpine».
Il critico d'arte Paolo Levi, impossibilitato a presenziare all'incontro, ha inviato un messaggio di auguri letto dal coordinatore artistico Guido Corniolo: «Guido Diémoz tramite le sue silenti creature documenta gli eventi di un mondo che non può e non deve disperdersi nel tempo. Egli esce dall’ambito, che assolutamente non gli si confà, dell’artigianato, per entrare in quello dello scultore professionista, che tramite il calore ed il colore del legno trasmette emozioni, dove il bello è rappresentato dal palpito del ricordo, dove la plasticità ha l’incompiutezza del non detto. Il legno di noce afferma qui la sua presenza viva e la sua sostanza calda quando accondiscende alle garbate sbozzature e alle ferite talentuose inferte dall’animo partecipe del maestro valdostano». Per tutti gli appassionati l'appuntamento è alle fiere di Sant'Orso di Donnas e di Aosta per scoprire insieme la scultura «La Lèitiì - porté colé lo lasì» che farà bella mostra di sé sul banco dell'artista di Doues.