A Doues la Staffetta Blu per l’Autismo sul Sentiero Italia

A Doues la Staffetta Blu per l’Autismo sul Sentiero Italia
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L’Angsa Associazione nazionale genitori soggetti autistici VdA ha partecipato alla Staffetta Blu per l’Autismo sul Sentiero Italia (che percorre tutta l’Italia per 7.800 chilometri), che lunedì scorso, 27 giugno, ha avuto la sua tappa valdostana a Doues, nella conca di Champillon, nel tratto da Plan Détruit al Rifugio Letey. «Si tratta della prima iniziativa nazionale. Partita dalla Sardegna subito dopo sabato 2 aprile, quando si celebra la Giornata mondiale dell’autismo, terminerà ai primi di luglio in Liguria», spiega Christian Varone, presidente di Angsa VdA. «Ogni regione - aggiunge - ha proposto un percorso del Sentiero Italia e virtualmente ci siamo passati il testimone. Ciò che ci ha colpito di più è che si sono aperte ulteriori strade per lavorare sul turismo accessibile per le persone con disabilità, di cui tanto si parla e che ora finalmente si è concretizzato». All’escursione, 8 chilometri tra andata e ritorno, hanno partecipato 13 ragazzi con i rispettivi accompagnatori, educatori e volontari, l’assessore regionale al Turismo Jean-Pierre Guichardaz che ha particolarmente apprezzato l’iniziativa e il suo valore di apripista in Valle d’Aosta, dandole il patrocinio. Tutto è stato possibile grazie a una sinergia tra Angsa, Cai e la cooperativa La Sorgente, che collabora con il Dipartimento salute mentale dell’Usl e si occupa dell’accoglienza dei ragazzi con autismo nei servizi socio-assistenziali.

«Mentre i ragazzi scoprivano risorse inedite, che per la prima volta abbiamo potuto esprimere nella nostra regione grazie a questa iniziativa, i loro genitori hanno avuto un momento di sollievo», conclude Christian Varone.

Per la Valle d’Aosta il Cai ha proposto alcuni itinerari. «L’associazione ci ha contattato in primavera per presentare il progetto nazionale della Staffetta Blu, una staffetta ideale nella quale alcune regioni hanno organizzato camminate proposte dal Cai» racconta Piermauro Reboulaz, presidente del Cai Valle d’Aosta. «L’idea è nata l’anno scorso in occasione di un incontro con le associazioni per capire come avvicinare le persone con disabilità alla montagna. E’ stato un primo esperimento, che ha avuto un ottimo riscontro da parte dei ragazzi, tutti con livelli di difficoltà diversi, alcuni alla loro prima esperienza in montagna».

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