A Donnas un fiume di persone per la Foire L’emozione degli artigiani: “Festa bellissima”
Si respirava l’atmosfera della grande festa domenica scorsa, 21 gennaio, nel borgo di Donnas. Migliaia di visitatori entusiasti hanno letteralmente preso d’assalto i banchi dei 350 artigiani presenti, che orgogliosamente mostravano i loro lavori, avvolti in tute da sci, cappelli e guanti per ripararsi dalle basse temperature e dal vento gelido di una delle giornate finora più fredde dell’inverno.
«Da 5 anni ho la passione per la scultura su legno. - spiega Fabio Cerise, geometra in Regione e da 25 anni in Amministrazione comunale a Fénis, paese di cui è stato anche sindaco dal 2008 al 2010 - Ho frequentato la scuola prima con il compianto maestro Florindo Padula e poi con Luciano Regazzoni e adesso sto facendo la bottega-scuola. E’ il quarto anno che vengo alla Foire di Donnas ed è molto ben organizzata. Naturalmente sarò presente anche ad Aosta, nel banco della bottega-scuola sotto i portici di piazza Chanoux».
Poco distante Matteo D’Agostino di Montjovet espone i suoi bei cestini intrecciati in larice. «Fino allo scorso anno esponevo con la scuola di Saint-Christophe, di cui ho seguito i corsi con i maestri Marco Marconi e Rosa Virgillito. Per la prima volta ho il mio banco. - dice - L’atmosfera della Fiera è bellissima, si chiacchiera, si conosce gente. Ho sempre avuto la passione di fare cose con le mani ed è una soddisfazione riuscire a creare qualcosa di carino, di bello e anche di utile. Ho iniziato a seguire pure il corso di intaglio a Champdepraz con il maestro Mauro Masoaro. Io sono titolare del minimarket di Montjovet e spesso, quando sono seduto alla cassa, nei momenti liberi mi metto a intagliare…».
Sul banco di Demis Massoni di Gressan - di professione guardaparco del Gran Paradiso - fanno bella mostra dei carinissimi e insoliti tatà. «Prima creavo oggetti in legno per la casa, qualche mobiletto. - racconta - Poi, da circa 8 anni, ho iniziato a dedicarmi ai tatà». Per Demis, è anche un modo per portare avanti la tradizione di famiglia. Il papà Natalino ha infatti sempre esposto i suoi giocattoli alla Fiera di Sant’Orso di Aosta. «Mi è venuta l’idea di fare dei tatà insoliti e ogni anno aggiungo almeno un animale» aggiunge Demis Massoni. Così ecco i maialini, i simpaticissimi cinghiali, le pecorelle, gli stralunati stambecchi e tanti altri; non mancano divertenti calamite, sempre a tema zoologico. «La Fiera di Donnas è bella perché i visitatori sono interessati, si informano molto sulle lavorazioni, fanno domande» conclude Demis Massoni.
La famiglia spesso si intreccia alla passione per l’artigianato. Se per i Massoni di Gressan è un’eredità da padre in figlio, per gli Enrietti di Pont-Saint-Martin è una questione tra fratelli: in un unico grande banco sono ospitati gli ormai famosi orologi giganti in legno scolpito con quadrante in pietra di Battista - presidente della Pro Loco e “deus ex machina” del Carnevale di Pont - e le curatissime casette in miniatura e i galletti del fratello Piero. «Ora sono in pensione ma avevo un magazzino edile a Pont-Saint-Martin e quando ancora lavoravo ho fatto la mia prima costruzione in miniatura, il vecchio mulino di Saint-Marcel. - ricorda Piero Enrietti - Ci vuole tanta pazienza e si mangia tanta polvere! Nemmeno io sapevo di avere questa capacità finché non ho provato…». Battista Enrietti - bidello in pensione - realizza i suoi bellissimi orologi da ormai 20 anni: «Ma i primi non erano certo così!» esclama, facendo capire che solo con tanta pratica si raggiungono certi livelli.
E’ di Pont-Saint-Martin anche Mauro Peller, pensionato Cva, che espone oggetti intagliati e torniti, tra cui pure belle penne in legno e portachiavi. E’ un vero stacanovista dell’artigianato, avendo frequentato le scuole di tornitura, intaglio e pietra ollare. «Ho il mio banco alla Fiera di Donnas dal 2017, prima per 12 anni ho esposto con le scuole. - sottolinea - Sarò anche ad Aosta, in via Aubert. Qui a Donnas è bellissimo per il trattamento riservato agli artigiani: l’organizzazione è eccezionale. La giornata è stata accompagnata dal bel tempo e siamo contenti. Una piccola preoccupazione per la Foire ad Aosta è la mancanza del treno: non so quanti utilizzeranno i pullman sostitutivi…».
Originalissime le opere di Lara Cavagnino di Hône: si tratta di vecchie assi di legno recuperate e ripulite su cui sono applicate “mattonelle” di ceramica con impressi i motivi di vecchi pizzi, oppure le venature di foglie e erbe. «Mi piace l’idea di ridare vita e valore a cose umilissime o dimenticate. - spiega Lara, che propone i suoi lavori anche sulle pagine Facebook e Instagram “Lalabò” - Mia mamma Rita Doveil e mia nonna Ebe Glesaz, che è già mancata, nel tempo hanno realizzato a mano bellissimi centrini. Ho cominciato imprimendone i motivi sullo stucco, poi sono passata all’argilla che permette di riprodurne i dettagli con maggiore precisione. Per quanto riguarda foglie ed erbe, cerco spesso quelle più umili, che crescono a bordo strada, e quelle officinali, un fatto che si ricollega al mio vecchio lavoro visto che in passato ho gestito l’erboristeria a Pont-Saint-Martin. Ho iniziato un paio di anni fa e quest’anno per la prima volta sarò anche alla Fiera di Aosta con il banco in via Sant’Orso».
Il padiglione delle scuole di artigianato ospita le opere degli allievi. «Se avessi 1 euro per ogni foto sarei ricco!» scherza David De Lazzari, della scuola di scultura di Fénis condotta dal maestro Luciano Regazzoni, mentre posa per la foto di rito insieme agli allievi della scuola di Issogne del maestro Giuseppe Serra. Proprio il rapporto con il maestro è particolarmente forte in chi si avvicina al mondo dell’artigianato. «Essere qui per noi è una grande soddisfazione e dobbiamo ringraziare la nostra bravissima insegnante Ornella Crétaz che ci segue sempre con grandissima attenzione» rimarca Chetti Pinto della scuola di intaglio di Pont-Saint-Martin.
La gioia degli organizzatori
«E’ andata benissimo, con un afflusso di persone continuo dalle 8 del mattino e per tutta la giornata, senza nemmeno il consueto piccolo calo intorno a mezzogiorno» sottolinea Graziano Comola, che ha festeggiato come meglio non poteva la sua 30esima Foire da presidente del comitato organizzatore e i 40 anni all’interno del direttivo. «Non abbiamo un contapersone e stimare le presenze è impossibile ma sicuramente è stato un grande successo. - aggiunge Graziano Comola - Anche gli artigiani che ho sentito erano contenti e hanno venduto abbastanza bene, soprattutto i pezzi più piccoli e meno cari. Oltra alla Fiera di domenica, pure la Veillà è andata alla grande, con circa 1.600 paganti».
Gli artigiani premiati
Come sempre la Fiera di Donnas si è conclusa con le premiazioni. Ecco le classifiche.
Premio speciale per l’originalità: Manuel Baravex.
Scultura: 1° Guido Diémoz, 2° Giuseppe Binel, 3° Guglielmo Pramotton e Sebastiano Yon, 5° Erick Bionaz, 6° Claudio Dalle, 7° Ezio Déjanaz, 8° Gianfranco Anzola.
Intaglio: 1° Diego Jacquin, 2° Ennio Nicco, 3ª Ornella Crétaz, 4ª Luisa Arras, 5ª Lea Bérard, 6° Giuseppe Bertolin, 7ª Rita Villani.
Pietra: 1° Rino Collé, 2° Donato Savin, 3° Michele Jaccod e Alessio Ferrari.
Giocattoli: 1° Paolo Paris, 2° Sergio Yon, 3° Franco Patrocle, 4° Demis Massoni, 5° Claudio Pasquettaz.
Vannerie: 1° Amedeo Gilberto Vallomy, 2ª Elvira Barmette e Angelo Nicco, 4° Manuel Giovinazzo, 5° Ezio Gallet.
Fiori: Barbara Lenti.
Sabots: Leandro Favre.
Tornitura: 1° Piergiuseppe Paoloni, 2° Sergio Ferrol, 3° Albino Crétaz, 4° Alessandro Podda, 5° Mario Bonin.
Premio attrezzi agricoli: 1° Francois Affanni, 2° Marino Desaymonet, 3° Fabio e Paolo Henriod.
Dentelles et tricots: 1ª Enrica Janin, 2ª Tiziana Pansini, 3ª Paola Covolo.
Cuoio: 1° Elvis Perrucchione e Pietro Ratto, 3° Giuseppe Bruno.
Ferro battuto: 1° Ennio Janin, 2° Venturino Bosc, 3° Mauro Platter.
Posateria: 1° Angelo Joly.
Oggetti per la casa: 1° Andrea Triolo, 2° Delio Bollon.
Galletti: Ruggero Brunodet.
Nodi: 1° Renzo Piras, 2° Angelo Toppo, 3° Claudio Marconcini.
Ceramica: 1ª Maddalena Pintore, 2ª Silvia Fiore.