A Donnas due vigneti didattici recuperati per fare conoscere la viticoltura eroica di un tempo
La spettacolarità dei vigneti di Donnas è indiscussa. Percorrendo la strada statale si rimane affascinati. C’è solo un modo per capire il sacrificio di chi ha creduto in questa terra, lavorato il terreno trasformandolo in terrazzamenti e trasmesso la passione per la viticoltura ai posteri: recarsi sul luogo e lasciarsi trasportare dalla storia, tutta da leggere e comprendere attraverso i pannelli esplicativi posizionati nella zona grazie al progetto “Interreg Alcotra 2014/20 Vi.A.-Route des vignobles alpins/Strada dei vigneti alpini” che - con la città di Torino a fare da capofila - ha coinvolto il Piemonte e la Valle d’Aosta (in particolare Donnas, Aymavilles e Morgex) nella realizzazione di un percorso transfrontaliero comune alla Francia e alle 3 regioni italiane, per valorizzare con offerte turistiche e culturali le zone vitivinicole dei 2 versanti occidentali delle Alpi. Il progetto di partenariato transfrontaliero che si è chiuso da poco è stato presentato venerdì scorso, 9 aprile, in diretta streaming.
Tra gli obiettivi finali, grande spazio è stato dato alla promozione dell’uso integrato dell’offerta culturale, ambientale e turistica a livello transfrontaliero attraverso il turismo enologico, l’aumento delle competenze e il rafforzamento delle sinergie tra gli operatori attivi della conservazione, dell’interpretazione, della gestione e della promozione turistica del patrimonio naturale e di quello paesaggistico e culturale. Donnas, con i suoi vigneti, si presta perfettamente a tutto ciò.
A Donnas, grazie al progetto Interreg Alcotra sono stati recuperati a nuova vita 2 vigneti storici, il primo in località Ronc de Vaccaz già citato come una delle zone della viticoltura più vocata di Donnas dal medico canavesano vissuto nell’Ottocento e con la passione per la viticoltura Lorenzo Gatta, nel suo Saggio sulle viti e sui vini della Valle d’Aosta; il secondo a distanza di circa 300 metri in linea d’aria, denominato Ronc Chenuil di proprietà della famiglia Chenuil di Donnas, e realizzato su 13 terrazzamenti la cui larghezza massimo varia tra i 5 e i 6 metri appena.
«Questo progetto Interreg servirà di sicuro a portare la questione a livello comunitario per via del valore storico, produttivo e idrogeologico. - sottolinea il sindaco di Donnas Amedeo Follioley - Se non ci fossero questi 2 vigneti a terrazzamenti, le case più in basso non ci sarebbero. I 2 vigneti si prestano alla divulgazione didattica per fare conoscere come un tempo venivano costruiti i muretti a secco e i percorsi con scalini in pietra per passare da un terrazzamento all’altro. In entrambi i vigneti, grazie anche al posizionamento di cartelli esplicativi che raccontano la storia della viticoltura locale, è facile quindi andare alla scoperta della tecnica antica. Di questi vigneti abbiamo voluto recuperare la riproduzione precisa di come veniva realizzata una pergola. Dove abbiamo potuto cambiare i pali, li abbiamo sostituiti con pali di castagno selvatico, proprio come si faceva un tempo. Addirittura, abbiamo posizionato nuove travi centrali nelle pergole, ma arrotondate come erano una volta. Quindi abbiamo ricostruito questi vigneti come erano nei secoli passati. E mentre il vigneto di Ronc de Vaccaz è visitabile anche dai disabili, quello Ronc Chenuil è attrezzato in alcune parti con corde, perché i visitatori possano scendere i terrazzamenti in sicurezza, vista la notevole pendenza. Ci sono passaggi spettacolari che ti fanno capire cosa vuole dire lavorare nelle nostre vigne e nei nostri terrazzamenti. I vigneti sono aperti, quindi chiunque può visitarli in qualsiasi momento e immergersi a livello emozionale nella “viticoltura eroica” del nostro territorio!».
Il progetto “Vi.A.-Route des vignobles alpins/Strada dei vigneti alpini” propone un nuovo evento in streaming giovedì 29 aprile prossimo dalle 10 alle 12 sulla piattaforma Google Meet, organizzato da “TurismoOK, in collaborazione con la Regione e il Cervim. Scopo dell’iniziativa che si terrà a fine aprile nell’ambito di una lunga serie di appuntamenti che mette in valore la viticoltura transfrontaliera tra Italia e Francia, è quello di migliorare, si legge in una nota «la protezione e la valorizzazione del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico dei territori aderenti della Valle d'Aosta e, di conseguenza, aumentare l’attrattività di questi luoghi per i visitatori e per i loro residenti».