A Courmayeur l’acqua è nuovamente potabile Telefono, in Val Ferret ripristino solo a fine mese
L'acqua è tornata potabile a Courmayeur. Lo comunica l'Amministrazione comunale sulla base delle analisi effettuate: le 2 frane cadute la sera del 5 agosto scorso, oltre a isolare la vallata, avevano infatti provocato danni all'acquedotto, con disagi per i circa 25 mila turisti che affollano la località. L'erogazione dell'acqua era stata ripristinata lunedì 8 con un bypass, ma sino a ieri era necessario bollirla prima di consumarla a causa della possibile presenza di impurità. Il Comune invita comunque «tutti gli utenti a razionalizzare l'uso della risorsa», chiedendo di concentrare in orario serale o al mattino presto irrigazione di giardini e orti, caricamento di cisterne, piscine e vasche.
«L’acquedotto è in funzione regolare da domenica scorsa, 7 agosto, in Val Ferret» riferisce Roberto Rota, sindaco di Courmayeur. Anche la viabilità per la Val Ferret è stata riaperta dal tardo pomeriggio di ieri venerdì 12 agosto (nella foto, la posa del ponte provvisorio). Per le reti telefoniche e Internet, Telecom sta lavorando ma, se i lavori pregiudicassero la viabilità, si darebbe priorità a quest’ultima. «Scavare 30 metri a monte e a valle del ponte nuovo interromperebbe gli accessi e in questo periodo non ce lo possiamo permettere», precisa il Sindaco. Che aggiunge: «Per cui, se Telecom troverà soluzioni diverse si procederà, altrimenti i lavori saranno rimandati a fine mese». Al momento, dunque, non c’è collegamento telefonico in Val Ferret né con Telecom né tramite altri operatori che abbiano bisogno del doppino e del cavo; solo con operatori su onde via satellite.
Fortunatamente migliora pure la situazione sul fronte alberghiero, come dichiara Alessio Berthod (Hotel Berthod), referente Adava per la zona di Courmayeur: «Per fortuna la situazione si è risolta velocemente. L’Amministrazione comunale è intervenuta in modo tempestivo. Qualcuno ha ritardato l’arrivo, però tutto sommato i danni per gli hotel sono stati limitati».
Concorda Alessandra Garin, titolare dell’Auberge de la Maison di Courmayeur: ha riscontrato una grande comprensione da parte della clientela, che ha capito che si trattava di una situazione di forza maggiore e che tutti stavano facendo l’impossibile per risolverla. «Solo nel pieno del disagio qualcuno ha deciso di posticipare l’arrivo o di anticipare la partenza. - riferisce Alessandra Garin - Perlopiù gli ospiti si sono adattati e qualcuno l’ha vissuta come un’avventura. Noi abbiamo fornito acqua in bottiglia e secchi d’acqua per il bagno a tutte le camere. Il disagio c’è stato, ma i tecnici hanno fatto un vero miracolo, risolvendo la situazione tra venerdì sera, 5 agosto, e il pomeriggio di domenica 7 agosto. Siamo stati puntualmente informati, in modo da poter fornire spiegazioni precise e dettagliate ai nostri ospiti. Nella disgrazia la situazione è stata ben gestita a livello comunale. Inizialmente l’albergo si è svuotato per metà, poi tutti sono rientrati e ora stiamo funzionando a pieno regime».
Pure per Ferruccio Truchet, proprietario dell’Hotel Pavillon, «C’è stato trambusto domenica scorsa, il giorno in cui - da sabato sera alle 21 - è mancata l’acqua. Gli ospiti di una sola camera tuttavia hanno preferito partire anticipatamente. Avevamo clienti canadesi e americani molto pragmatici, che l’hanno presa con filosofia. Domenica sera tutto è rientrato nella norma, senza aver avuto disdette, solo richieste di informazioni. Un plauso all’Amministrazione comunale, perché ha fatto miracoli, risolvendo una situazione complessa in sole 24 ore. Chapeau!».