A Champorcher si inaugura la cappella doppia dell’Echelly dopo l’intervento di restauro

A Champorcher si inaugura la cappella doppia dell’Echelly dopo l’intervento di restauro
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E’ tornato a splendere un pezzo di storia del paese di Champorcher. Oggi, sabato 12 giugno, alle 10, il parroco don Giuliano Reboulaz celebra la Messa di inaugurazione della splendida cappella dell'Echelly, restituita al culto. Abbandonata da decenni, è stata restaurata grazie all'impegno dello stesso parroco, ai contributi di enti e privati, al lavoro di due artigiani locali, Giocondo Bondon e Feliciano Chanoux e della restauratrice Diana Costantini, il tutto sotto la supervisione della Soprintendenza regionale per i Beni e le Attività culturali.

Situata sul bordo della strada reale voluta dal re Vittorio Emanuele II nel 1862, la sua costruzione risale almeno al 1769 - la data è incisa su una trave - ed è indicata nei documenti storici come “Chapelle des Degrés”. Non era collegata ad alcun villaggio ma la sua struttura, anomala rispetto alle altre, la rende particolarmente interessante. Si narra che il sito dove sorge la cappella fosse un punto di sosta per gli abitanti di Pontboset, quando si recavano a Messa alla chiesa di Champorcher o vi trasportavano i morti per la sepoltura, almeno fino al 1625, quando fu eretta la loro parrocchia, separata da quella di Champorcher.

Per adattarsi all’inclinazione della roccia, l’edificio è costituito da due corpi addossati, uno a monte dell’altro, fondati sulla roccia. Quello superiore verosimilmente era la cappella originaria, forse con una facciata ad arco aperto e chiuso da una grata lignea; quello a valle fu costruito in un secondo tempo, con annesso un piccolo vano voltato aperto che fungeva da rifugio. La facciata era ornata da vari dipinti sovrapposti tra loro nel corso degli anni. I più recenti furono eseguiti dal pittore canavesano Antonio Sogno ed erano ormai assai degradati. Vi sono raffigurati, in alto, il Padre Eterno benedicente, a sinistra il Cristo in atto di reggere una monumentale croce, quasi scomparso, e a destra la Vergine Maria.

Il restauro ha riguardato sia la parte architettonica - con il rifacimento del tetto e il risanamento interno - che quella decorativa.

La cappella, chiusa al culto ormai da decenni ma non sconsacrata, grazie a questo restauro può finalmente essere riaperta. E’ dedicata alla Santa Croce, ricorrenza che si festeggia il 3 maggio.

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