A Champorcher il presepe riproduce gli abitanti del villaggio di Perruchon
C'è la vita di Champorcher, nel presepe stilizzato di Carlo Franzoi: dal 2013, ogni anno si aggiunge qualche figura, persone che abitano nel villaggio di Perruchon tutto l'anno o stagionalmente. Carlo Franzoi, 73 anni, è di Cossato, in provincia di Biella, e dopo una vita di lavoro nell'industria chimica ha deciso di dedicarsi alla scultura. «Il mio maestro Bruno Niccolo, che si è formato anche a Pont-Saint-Martin, aveva aperto due scuole di scultura a Pollone e a Valdengo. - racconta - Un biglietto di auguri con un presepe stilizzato, realizzato da sua figlia Stefania, mi ha dato l'idea per il presepe di Champorcher». Con l'aiuto dei vicini di casa, allestisce le figure tra l'8 e il 10 dicembre e le lascia fino all'Epifania. «Sono tutte in legno di larice, in scala, un metro reale corrisponde a 70 centimetri nella scultura. - continua l'artigiano - La prima è stata la rappresentazione della Natività, la Madonna con il Bambino in braccio. Poi ho fotografato persone del paese, scene di vita, come la processione al lago Miserin guidata dal parroco don Giuliano Reboulaz per la festa della Madonna delle Nevi del 5 agosto. Oppure Battista Savin e suoi lavori per ristrutturare la cappella votiva che c'è nell'area camper, o ancora Ilario Chanoux che suona la chitarra. Li fotografo, parlo con loro, li studio e poi preparo una nuova scena per il presepe». Al ritmo tra i due e i quattro pezzi l'anno, ormai ce n’è una trentina. Fanno parte del presepe anche camosci, volpi, stambecchi, scene di vita contadina e i Re Magi sulla slitta.