A Châtillon l’ultimo saluto a Ivano Gard, grande campione di palet

A Châtillon l’ultimo saluto a Ivano Gard, grande campione di palet
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Un uomo umile, solare e sempre pronto ad aiutare gli altri: questo era Ivano Gard. Sessantenne, di Châtillon, si è spento venerdì scorso, 24 settembre, nella sua casa di Closel. Da qualche tempo lottava contro una malattia incurabile. I funerali sono stati celebrati lunedì scorso, 27 settembre, nella chiesa parrocchiale di Châtillon, alla presenza di tante persone che lo conoscevano per vari motivi: primo fra tutti, la passione per il palet e lo tsan.

Nato il 29 aprile 1961, Ivano Gard ha lavorato fino al 2011 nei cantieri forestali regionali come addetto alla sentieristica, fino a quando la ditta in cui operava fu costretta a chiudere momentaneamente. Da quel momento in poi Ivano si è rimboccato le maniche e assieme al fratello Marino ha lavorato le vigne di famiglia fino a pochi giorni fa. Tutti lo ricordano per il suo carattere vivace e allo stesso tempo riservato, mai una parola fuori posto; era sempre pronto a dare meriti agli altri piuttosto che ammettere i propri. In particolare, nello sport dove si dilettava alla grande: nel mondo del palet è ricordato come uno dei giocatori più forti di sempre, tra i migliori cinque degli ultimi trent’anni.

Inizialmente, però, Ivano si era dedicato allo tsan, altra disciplina per cui nutriva un amore sconfinato, vestendo la maglia del Châtillon. Nella sua breve carriera, iniziata nel 1973 e terminata nel 1986, ha vinto un campionato primaverile juniores nel 1975, uno di categoria D e uno di C rispettivamente nel 1980 e nel 1981, prima di approdare in serie A nel 1983 dove perse sia la finale primaverile ai danni del Verrayes che quella autunnale contro il Pollein. Nel 1984 ecco la grande soddisfazione: il Trofeo autunnale ottenuto grazie al trionfo sul Montjovet. L’anno successivo giocò in serie B con la terza squadra castiglionese e fu tra gli artefici del successo nel campionato primaverile che permise al Comune della Media Valle di avere, l’anno seguente, tre compagini nella massima serie, un fatto storico (solo il Verrayes può vantare lo stesso primato).

Conclusa la carriera nello tsan dedicò anima e corpo ai palet dove si rivelò come un vero campione. Le prime gare le disputò in serie B in coppia con il fratello Marino nel 1984. Nel 1986 assieme a Marco Daricou raggiunse la gloria vincendo il campionato a coppie di B. Una volta approdato nella massima serie, gli avversari capirono subito che avevano di fronte uno dei più forti “puntatori” della storia. Dopo vari tentativi, nel 1995 e nel 1998 in compagnia di Vittorio Herin conquistò il campionato a coppie. Qualche anno più tardi, nel 2006 e nel 2011, fu abile a ripetersi questa volta insieme a Giuseppe Brunaz. La soddisfazione più grande della carriera la ottenne nel 2007 quando, dopo aver perso diverse finali, coronò il sogno di trionfare nell’individuale, competizione a cui Ivano teneva più di ogni altra e che considerava la più importante. Se si dovessero riepilogare tutti i suoi successi non basterebbe una pagina di giornale. I giocatori che negli anni lo hanno incontrato non possono dimenticare la classica posizione dove Ivano tirava il boccino: quell’angolo lungo all’incrocio della riga di sinistra che è diventato leggenda e ha ispirato diversi giovani, tra cui chi scrive.

Ivano Gard lascia il fratello Marino, le zie Pierina Blanchod e Lucia Foudon e i cugini Rinaldo Magnin, Elio Artaz, Marco Artaz e Nadia Artaz.

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