A Cervinia la grana irrisolta del Cinéma des Guides “E’ in stato di abbandono”
E’ ancora irrisolta l’annosa questione del Cinéma des Guides, lo storico edificio di Cervinia, voluto negli anni Settanta dal cavalier Guido Monzino per celebrare spedizioni alpinistiche che all’epoca ebbero risonanza mondiale: le conquiste di Everest nel 1971 e del Polo Nord nel 1973. Un’interpellanza presentata venerdì scorso, 8 marzo, in Consiglio comunale da parte del gruppo di minoranza composto da Luciano Maquignaz e Paolo Madotto ha risollevato in problema. In particolare, Paolo Madotto ha ricordato che il Cinéma des Guides era stato acquistato dal Comune nel 2015, per dare alla collettività un’infrastruttura fruibile e indispensabile per la sua vita culturale. A 8 mesi dal sopralluogo nel quale è stato riscontrato il degrado evidente dei locali (forse per danni causati da terzi) non è ancora stata convocata l’annunciata riunione per fare il punto della situazione. «Quello che vogliamo sottolineare - spiega Luciano Maquignaz - è che stato perso troppo tempo e nel frattempo l’ex cinema ora è in stato di completo abbandono. In più le infiltrazioni di acqua hanno messo completamente fuori uso gli arredi. Un peccato perché se si fosse agito con tempestività, e sistemate le uscite di sicurezza e i bagni, la struttura si sarebbe potuto ancora utilizzare, spendendo per i lavori una cifra intorno ai 200mila euro. Ora invece chissà di che importo andremo a parlare». Sempre il consigliere di minoranza ha ribadito l’importante di un salone come quello dell’ex cinema a Cervinia, località che è sprovvista di spazi di ritrovo adeguati.
L’assessore Rino Pascarella in aula ha ricostruito la vicenda, ricordato che la struttura non era agibile già al momento dell’acquisto: «Nell’estate 2023, la società proprietaria del complesso immobiliare ha creato un condominio composto di 3 proprietari. Il 18 ottobre 2023, si è riunita l’assemblea condominiale per l’esame del progetto di rifacimento dell’edificio. I preventivi di spesa superano i 3,8 milioni di euro (1,2 dei quali in capo al Comune) ai quali sommare prestazioni professionali per oltre 800mila euro. Il Comune ha eccepito l’insufficienza e l’inadeguatezza delle informazioni ricevute. È stato richiesto di rinviare la discussione di 30 giorni ma l’assemblea ha votato a favore di ogni punto all’ordine del giorno. Il 3 novembre, il rappresentante del principale proprietario del condominio ha incontrato i rappresentanti comunali ma l’incontro è stato infruttuoso. Il Comune ha impugnato il verbale di assemblea e avviato una mediazione (preliminarmente obbligatorio all’apertura di un contenzioso) e vi sono stati sinora 3 incontri, che hanno già portato alla rinuncia di controparte a dare seguito alle decisioni assembleari». Cosa succederà ora? «Prima di pensare a interventi di riqualificazione, occorre e decidere se conservare o cedere la proprietà. Per questo è stata commissionata una perizia valutativa» ha concluso Rino Pascarella.