A Arnad si è rinnovata la tradizione della rouletta

Valorizzare le tradizioni attraverso la riscoperta di un antico gioco. E’ l’obiettivo dell’evento “Dzoyèn ensembio a la rouletta - Lo djouà d’in co torne vivre” organizzato sabato scorso, 17 agosto, dalla Commissione Politiche Sociali e Cultura del Comune, guidata dalla presidente Valentina Machet, in collaborazione con l’associazione Travail d’in Co. La seconda ri-edizione della partita, dopo la prima dello scorso anno, si è disputata sempre nei pressi dell’antico torchio consortile al Clos de Barme e ha visto una dozzina di partecipanti sfidarsi in questa variante goliardica del gioco delle bocce tra divertimento e mosse a sorpresa. Come ricorda la memoria storica del gioco Cesare Cossavella, il gioco della rouletta originariamente veniva effettuato nel pomeriggio del giorno delle “rogazioni”. Il giudice tirava il boccino e tutti i partecipanti tiravano assieme la boccia che era di legno duro e arrotondato. Chi si avvicinava di più al boccino conduceva la mano. Nel tirare il pallino doveva dire: "boucin avanti", nel lanciare poi la boccia doveva fare un gesto o una mossa e nel frattempo controllava chi non era attento per poi chiamarlo in causa e vedere se sapeva ripetere lo stesso gesto. L'ultimo mentre tirava la boccia doveva esclamare: "ramassa". Chi non riusciva a ripetere la mossa o si rifiutava doveva pagare una multa. I soldi servivano per la cena e per continuare la festa. In tempo di guerra sono state smesse le “rogazioni” e di conseguenza ha cessato anche la rouletta. E' stata ripresa per qualche anno intorno al 1980 dai coscritti alla festa di San Rocco al Clos de Barme prima che venisse nuovamente valorizzata ora. Sabato il primo posto è stato di Pascal Roveyaz, con in seconda posizione Valentina Machet e in terza il giovane Leonardo Cortinovis.