A 14 anni aggredita dal branco e filmata. Cosa fare per prevenire fatti del genere? Le opinioni dei valdostani
Una quattordicenne attirata in una trappola e aggredita a calci e pugni dal branco. Con l’aggressione ripresa e “postata” sui social. I fatti accaduti di recente a Châtillon hanno turbato tutta la regione. Che opinione si sono fatti i valdostani? Come si possono prevenire fatti di questo genere?
Enzo Prochilo: «Il fatto è grave e non ha nessun tipo di giustificazione, la ragazzina se l’è cavata, ma se a seguito dell’aggressione avesse riportato lesioni permanenti o ancora peggio? I ragazzi colpevoli dell’aggressione vanno identificati, i fatti devono essere segnalati al tribunale dei minori e vanno perseguiti a norma di legge».
Simone Giancono: «Una brutta vicenda che suscita indignazione e soprattutto per l’età visto che vede coinvolti ragazzini di 14 anni. Occorre monitorare e individuare all’interno delle scuole ragazzi particolarmente violenti e isolarli, fare intervenire le famiglie e gli educatori».
Noemi Fernandez: «L’esempio deve partire dagli adulti. Se i ragazzi ricevono modelli violenti tendono a riprodurli. Occorrono educazione e modelli di riferimento positivi, questi due aspetti uniti potrebbero servire da deterrente e evitare altri episodi violenti».
Pietro Lucente: «Credo che all’interno della scuola alcuni ragazzi si distinguano rispetto ad altri per comportamenti violenti e prevaricatori. Questi soggetti vanno immediatamente segnalati, per essere recuperati e reintegrati. Gli amici, le famiglie e gli educatori si devono impegnare in questo senso affinchè si ritrovino condizioni di equilibrio e i ragazzi in questione possano riprendere il “solco” della vita».
Annalisa Montuori: «La vicenda della ragazzina aggredita dal branco è la conseguenza di una serie di eventi riconducibili a forme di aggressività repressa. I giovani vogliono vivere a modo loro, non accettano rifiuti o forme di disciplina tendono a “fare gruppo” e alla prima occasione manifestare tutta la loro rabbia e violenza. Occorrono le famose regole che si sono perdute, disciplina e punizioni».