“5G: si sospenda l’installazione delle antenne e si apra un dibattito in Consiglio regionale”

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«Ottenere sul territorio valdostano la sospensione dell'istallazione delle antenne 5G in attesa dell'imminente riclassificazione della pericolosità dei campi elettromangnetici e della conseguente revisione dei limiti di legge». E’ la prima delle “proposte operative” che il comitato “Valle d'Aosta - 5G, salute e ambiente” presieduto da Fabio Turco ha presentato durante l’incontro di mercoledì 13 ottobre scorso con le Commissioni consiliari permanenti terza e quinta. Le altre richieste del Comitato sono di «Aprire in sede di Consiglio regionale il dibattito su elettrosmog e 5G organizzando una conferenza in cui si andranno a confrontare esperti a favore e contrari a questa tecnologia dando la possibilità a tutta la popolazione valdostana di seguire la discussione a distanza. Organizzare progetti per le scuole in modo da rendere consapevoli i ragazzi dei rischi connessi ad un uso esagerato e privo di attenzione dei telefoni cellulari». «Come richiesto già nel 2011 dal Consiglio d’Europa che la Regione Valle d'Aosta sia pioniera in Italia nella ricerca di zone libere da i campi elettromagnetici (ad esempio i villaggi abbandonati in montagna) in modo da avviare la progettazione di gruppi di abitazioni liberi dalle radiofrequenze che potrebbero poi essere abitati dalle persone che soffrono di elettrosensibilità» prosegue la nota del Comitato che pone in rilievo come alcuni recenti eventi stanno di fatto riaprendo la discussione sull’implementazione del 5G a livello internazionale. In particolare «La pubblicazione dei risultati degli studi di laboratorio portati avanti dall’Istituto Ramazzini e dal National Toxicology Program, che mostrano in modo inequivocabile il nesso tra l’esposizione ai campi elettromagnetici connessi alle tecnologie di telecomunicazione e l’insorgere di alcune forme tumorali, porterà molto probabilmente alla riclassificazione da parte dell’istituto internazionale per la ricerca contro il cancro (Iarc) della classe di pericolosità delle onde a radiofrequenza che potrebbero passare da “possibili cancerogeni” a “cancerogeni certi”. Questo fatto potrebbe aprire la strada ad una revisione dei limiti di esposizione che rimetterebbe in discussione le autorizzazioni all’implementazione della tecnologia 5G».

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