“5G e i gravi rischi per la salute pubblica”

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Valle d’Aosta Futura organizza per venerdì prossimo, 25 ottobre, alle 20.30, nella la Sala Bcc, in piazza Arco d’Augusto ad Aosta, una conferenza «Per informare sui possibili effetti - si legge in una nota - dell’accumulo di radiofrequenze sull’ambiente, sulla salute dell’uomo e degli animali e sui pericoli della deriva digitale del presente e del futuro ipertecnologico». L’iniziativa è stata promossa «A fronte di quanto deciso dal Parlamento Italiano, in data 30 dicembre 2023, il quale, all’articolo numero 10 del disegno di legge Concorrenza numero 214, ha deliberato, senza richiedere il dovuto parere sanitario agli enti preposti, l’innalzamento del limite di 6 V/m all’irragionevole limite di 15 V/m e ciò varrebbe per tutte le tecnologie di trasmissione in uso, quali 2G, 3G, 4G e 4.5G cui è già esposta la popolazione e che resteranno in vigore per le diverse funzioni e finalità che assolvono e alle quali dovrebbe aggiungersi il contributo dell’elettrosmog da standard 5G». A ciò va aggiunto che in data 22 luglio è stato approvato dal Consiglio Valle «Il disegno di legge numero 152 del 10 luglio 2024 “Disposizioni in materia di stazioni radioelettriche e di postazioni di radio-telecomunicazioni” che permetterà di realizzare nuovi siti attrezzati e nuove postazioni di antenne 5G». Alla conferenza interverranno Stefano Gandus, medico chirurgo, specializzato in pediatria, omeopatia e oncologia, esperto in allergologia e neonatologia e Maurizio Martucci, giornalista d'inchiesta, «Tra le voci più rappresentative dell’informazione italiana senza censura in tema di digitale e tecnologie, promotore e portavoce nazionale dell’ “Alleanza Italiana Stop 5G».

Valle d'Aosta Futura chiede alle Istituzioni regionali «Maggiore sensibilità al problema e disponibilità ad approfondire il tema, alla luce soprattutto dei recenti studi scientifici accreditati a livello mondiale e dei rapporti tecnici ufficiali circa gli effetti derivanti dall’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (CEM)». Inoltre viene richiesto «Il rispetto del principio di precauzione e dei principi di bioetica per il decreto legislativo numero 214 del 2023, articolo10 (innalzamento dei limiti per le esposizioni ai CEM del 150 percento), ma altresì per gli altri precedenti provvedimenti in materia di modalità di misurazione dei limiti di campo (che solo in Italia, dal disegno di legge numero 179 del 2012, si misurano sulla media delle 24 ore anziché sui 6 minuti di massimo traffico giornaliero) e di introduzione della tecnologia 5G».

Viene poi auspicata «L’istituzione di un osservatorio regionale sulla salute della popolazione, della fauna, della flora e dell’ambiente incaricato di monitorare e valutare nel tempo lo stato di salute e benessere generale, anche attraverso i dati epidemiologici a disposizione, le segnalazioni dal territorio, l’esame degli studi scientifici afferenti le varie forme di inquinamento ambientale. Un ente composto da membri delle istituzioni amministrative e sanitarie ed altresì da esperti indipendenti e partecipato da una rappresentanza di cittadini». Infine si sollecita «La condivisione, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, della valutazione di qualsiasi misura volta a garantire i requisiti di sicurezza e un’attenzione della Valle d’Aosta per le iniziative già poste in essere da altri territori nazionali nei quali le istituzioni locali (ad esempio in Liguria e Toscana) si stanno già facendo carico del problema».

La nota di Valle d’Aosta Futura termina precisando che «All’evento sono invitati tutti i cittadini, le Istituzioni regionali e i Sindaci dei Comuni valdostani per aprire sul tema un confronto e un dibattito volti a trovare soluzioni responsabili a tutela del territorio e della salute pubblica».

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