2022, una strada in salita

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Il 2022 si apre con una sfiducia ai massimi storici nella Scienza quella basata sulle oggettività e la ripetibilità per giungere ad evidenze non a come si alza il tik toker di turno e a politiche green europee che stanno portando a prezzi stellari le commodities tradizionali. Va pur detto che la Scienza non è senza macchia a causa di coloro che ne provocano una distorsione per interessi economici o politici e le cui scelte, errori, mancanze o poca trasparenza finiscono per danneggiare l’unico strumento di scelte logiche razionali super partes di cui l’umanità abbia mai disposto e che ci ha permesso di progredire! Un 2022 segnato da temperature assolutamente atipiche ed eccezionali in molte zone del globo ed un rincaro in bolletta che non ha precedenti, senza dimenticare una pandemia ancora in atto. Fermare il mondo intero per due settimane appare impossibile di fronte ad un essere individualista che litiga con il vicino per motivi futili figuriamoci con chi parla una lingua diversa… Inutile prenderci in giro se per una pandemia ognuno fa un po’ come vuole sulla base di una mera esperienza soggettiva cosa possiamo fare per contrastare davvero il cambiamento climatico?! Puntare pesantemente su un sistema educativo e d’istruzione che scardini questo sfranto individualismo e passivismo senza analisi critica e ridia un senso di umanità e civiltà smarrito. Auspico un 2022 in cui ognuno sappia chiedersi il perché delle cose, che abbia l’umiltà di imparare e soprattutto la voglia, sappia cogliere il valore di una metodologia rispetto ad un post. Non è il potere o la fama né il denaro a distinguerci dagli altri, ma il modo in cui siamo in grado di prendere delle scelte che sappiano essere logiche, razionali ed attente verso chi verrà e facciano una reale differenza. Una linea di condotta che metta da parte orti ed orticelli e persegua unita un obiettivo comune di fronte a problemi reali e concreti cosa che per quanto venga narrata di fatto annualmente viene disattesa generando difficoltà nel dare risposte basate su vera competenza.

Tornando al rincaro bollette a cosa è dovuto tutto questo? Innanzitutto, la crescita del prezzo del gas: nell’ultimo anno è passato da 2.362 dollari/MmBtu (MmBtu è l’unità di misura del gas sul mercato internazionale, ogni unità equivale a 2.930 MWh) a 5.215. Il prezzo del gas è cresciuto di pari passo con la rapida ripresa di produzione e consumi dopo le chiusure generalizzate dovute alla pandemia. Ma c’è dell’altro, ovviamente. L’energia elettrica è ai massimi storici pure in Germania, dove i prezzi della CO2 sono anch’essi altissimi (48 euro/T) e stanno salendo insieme a quelli del carbone. Il prezzo salato dell’energia elettrica tedesca influenza i prezzi in tutta Europa, compresa l’Italia. Fin quando il costo della CO2 sarà così alto, l’energia elettrica costerà di più per i cittadini italiani, seppure l’Italia dovesse far meglio della Germania sul fronte delle rinnovabili. I prezzi della CO2 saranno tanto alti sino a che gli impianti che fissano il prezzo marginale in Germania (oggi quelli a fonte convenzionale) non saranno sostituiti da capacità a fonte rinnovabile. Si stima che ci vorranno come minimo 10 anni per raggiungere questo obiettivo. Fino ad allora, i prezzi saranno alti per tutti. Senza contare la geopolitica con la Russia ed il blocco Ue ai nuovi gasdotti a seguito dei rinsaldati rapporti con gli Usa. C’è poi il capitolo dei cosiddetti oneri di sistema. La stangata per le bollette di luce e gas deriva in parte dagli oneri in bolletta, inclusi quelli per le emissioni di CO2. Il rincaro per i consumatori viaggia infatti di pari passo con l’aumento dei costi dei diritti per l’emissione di anidride carbonica, pagati dalle aziende energetiche e dalle società energivore attive in Europa per compensare la CO2 che scaricano in atmosfera. Gli oneri di sistema compongono il 10 per cento della bolletta e sono: la messa in sicurezza del nucleare e le misure di compensazione territoriale; gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate; la copertura delle agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario; il sostegno alla ricerca di sistema; la copertura del bonus elettrico; la copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia; le integrazioni delle imprese elettriche minori; la promozione dell’efficienza energetica. Gli incentivi alle fonti rinnovabili pesano per 14 miliardi di euro sui 40 miliardi totali che nel 2020 hanno rappresentato il cumulo delle bollette per l’energia elettrica in Italia. Chi paga quindi i costi della transizione ecologica? La risposta è semplice: i consumatori. Le imprese che emettono anidride carbonica devono acquistare i diritti di emissioni di CO2 sotto forma di certificati, il cui costo, già salatissimo, è destinato a salire man mano che i tetti alle emissioni si abbasseranno. Il piano Fit for 55 della Commissione europea, che punta ad abbattere il 55 per cento delle emissioni entro il 2030, prevede che i consumatori dovranno acquistare i certificati per i loro impianti di riscaldamento e per il trasporto. Un costo che sta diventando sempre più insostenibile. A questo si aggiunge il pagamento a livello nazionale di contratti con clausole “da brivido” stipulati tra le nazioni con i colossi dell’energia a garanzia degli investimenti in asset petroliferi per un certo numero di anni. Immaginate di essere un’azienda che produce energia e che prima di investire in un nuovo impianto convenzionale chiede al governo di turno garanzie attraverso la firma di contratti sulla sicurezza dell’investimento. Ne consegue che la colpa è stata la mancanza di lungimiranza (anche in tempi recenti) di vedere un futuro diverso a cui noi tutti e specie i giovani dovranno pagare il prezzo più alto. Da ciò penserete che la transizione energetica è sbagliata? Certo che no e necessaria, come capire la Scienza quella libera da interessi. Di certo questo avrà un costo enorme a causa di scellerate scelte del passato al pari dei cambiamenti climatici. Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta scorrendo lasciando si spera qualcosa di utile per chi passerà! Buon 2022

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