«Viticoltura 4.0» il progetto dell'Institut Agricole Régional che sperimenta un sistema innovativo per risparmiare acqua

«Viticoltura 4.0» il progetto dell'Institut Agricole Régional che sperimenta un sistema innovativo per risparmiare acqua
Pubblicato:
Aggiornato:

Si chiama «Viticoltura 4.0» il progetto condotto dall'Institut Agricole Régional che, grazie a fondi per la cooperazione territoriale, sperimenta un sistema integrato innovativo per risparmiare acqua, in particolare nei vigneti di Moncenis e di Cossan, sulla collina di Aosta. «Anche nella coltivazione della vite, ormai, l’irrigazione è diventata una pratica essenziale. - spiega il responsabile del settore di ricerca in agronomia dell'Iar Mauro Bassignana - Al tempo stesso, un elemento di grande importanza per il mondo agricolo è la compatibilità ecologica delle tecniche colturali, in generale, e delle pratiche di difesa fitosanitaria in particolare. Il sistema su cui stiamo lavorando è concepito per fornire un supporto operativo alle scelte dei viticoltori nella gestione degli apporti irrigui e nella difesa dalle malattie e dai parassiti della vite». Per prevenire eventuali «stress» causati dalla mancanza di acqua, da malattie o insetti che danneggiano la vite, spiega Mauro Bassignana, si elaborano, «Con l’ausilio di modelli matematici, i dati ambientali e fisiologici registrati da sensori collocati nel vigneto, ad esempio temperatura dell’aria e del suolo, umidità relativa, pluviometria, radiazione solare, vento, temperatura e bagnatura delle foglie». Il sistema è «integrato» perché «Composto da un insieme di sensori ambientali, che rilevano i parametri appena elencati, e da software specifici in grado di modellizzare lo sviluppo della pianta, di alcuni dei suoi principali patogeni - per esempio la peronospora, l’oidio o la botrite - e degli insetti dannosi, tra i quali la cicalina vettrice della flavescenza dorata».

«Oltre ai dispositivi di rilevazione collocati nel vigneto - aggiunge il ricercatore - esploreremo la possibilità di inserire nel sistema anche le osservazioni raccolte grazie al rilevamento satellitare, in modo da allargarne il campo d’azione, fornendo indicazioni anche su vigneti non attrezzati con sensori al suolo. Grazie alle indicazioni fornite dal sistema, che potrà essere consultato tanto su computer quanto su smartphone, tramite due applicazioni collegate tra loro, l’agricoltore potrà tenere sotto controllo la salute delle sue vigne e valutare la necessità di interventi fitosanitari o di apporti irrigui».

«Questo progetto - conclude - si inserisce nell’ambito di quella che viene definita “Agricoltura 4.0”, ossia l’unione di tecnologie e di metodologie innovative per migliorare l’efficienza e la sostenibilità della la produzione agricola. Nel nostro caso, quindi, potremo calcolare con precisione il fabbisogno idrico delle viti, prevedere la comparsa di malattie o la diffusione di insetti dannosi; questo permetterà di dosare bene gli apporti irrigui, evitando sprechi o carenze, e di limitare l’impatto ambientale degli interventi fitosanitari». «È opportuno sottolineare - sottolinea l'esperto - che, benché esistano già alcuni esempi di sistemi analoghi a quello che intendiamo realizzare, il principio che ci sta particolarmente a cuore è che quello a cui stiamo lavorando è stato concepito fin dall’inizio per integrarsi nella rete Agrometeo della Regione Valle d'Aosta, che fa capo al Centro Funzionale e a cui l’Institut Agricole collabora da anni, insieme ad Arpa Valle d'Aosta. Alla conclusione delle attività di progetto, quindi, potremo contare su uno strumento innovativo che potrà fornire con continuità ai viticoltori valdostani informazioni utili per una gestione oculata dei loro vigneti».

Le attività sono finanziate dal programma Interreg Alcotra, nel quadro del progetto «Circuito-Competitività, imprese, innovazione», nel quale l’Institut è soggetto attuatore per conto della Struttura ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico dell’Assessorato regionale allo Sviluppo economico, formazione e lavoro, partner del progetto. Si concluderà entro il mese di maggio 2022, con un costo complessivo per le attività Iar di 220mila euro. Oltre ai ricercatori dell’Unità di Viticoltura dell’Institut, alla realizzazione del sistema stanno collaborando due soggetti esterni: Horta Srl, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, con una grande esperienza nello sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni per la gestione sostenibile delle colture agrarie, e Robson srl, impresa attiva nel settore dell’automazione industriale, delle reti di comunicazione e dell’analisi dei dati.

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930