Sci, Interski al lavoro per tornare Movimento tra gli altri tour operator
Il Covid ha colpito duramente i tour operator, basilari nell’economia del turismo invernale perché garantiscono grandi numeri a hotel e residence e consentono di pianificare in anticipo arrivi e partenze, creando anche una rete di transfer e servizi sul territorio.
Se l’anno scorso proprio in questo periodo Interski, operatore britannico attivo dal 1984 nella nostra regione (e che porta ogni anno sulle piste da sci valdostane oltre 10 mila giovani studenti d'oltremanica - su un totale di 500 mila arrivi durante l'inverno - oltre a una parte di clientela adulta) annunciava la cancellazione di tutte le prenotazioni per la stagione invernale 2020-21, è notizia di questi giorni che Ski 2, con sede principale a Winchester e filiale a Champoluc, ha chiuso i battenti dopo 22 anni di attività ad Ayas, sia per le continue incertezze nei viaggi all’estero per le restrizioni relative al Covid, sia per le difficoltà nel reperire personale inglese in Italia a causa della Brexit.
A fronte delle buone notizie in arrivo dal fronte dell’apertura degli impianti di risalita, tutti si chiedono a questo punto come andrà la stagione sciistica 2021/22 dal punto di vista delle presenze alberghiere.
«Interski continua a collaborare con molti hotel della Valle d’Aosta, più di 50, sia per il pacchetto “Adult & Family” che per quello “Scuole & College”», dichiara Buster Cheetham, referente del tour operator nella nostra regione. «Vi è un notevole interesse per l’inverno che è alle porte da parte del mercato britannico, nonostante le attuali incertezze di viaggio che riguardano la diffusione della pandemia. L’obiettivo è fornire sempre ai nostri clienti la migliore esperienza possibile in Valle d’Aosta».
Dalle ceneri di Ski 2 sta nascendo Ski Champoluc Limited, di cui è amministratore unico e titolare Simon Brown, socio insieme a Roger Walker della precedente società, che ha lavorato a Champoluc per 22 anni portando nella località ayassina 2.300-2.500 clienti all’anno solo per lo sci. «Organizzavamo vacanze tailor made» spiega Simon Brown, «Potendo contare su una ventina di hotel da due a cinque stelle, baby club e scuola sci riservati ai clienti, nostro ufficio per gestione delle prenotazioni e amministrazione, noleggio e deposito per sci e scarponi alla partenza degli impianti. Garantivamo anche un servizio di trasporti dagli aeroporti a Champoluc e sul posto dagli hotel alle funivie, oltre che bus notturni dalle 18 a mezzanotte. Il 9 marzo 2020, all’inizio del lockdown, avevamo un migliaio di clienti prenotati solo per le due settimane intorno al periodo pasquale. Alle restrizioni per il Covid si sono aggiunte le difficoltà create dalla Brexit e il mio socio ha preferito chiudere. Dieci giorni fa ho riaperto la società, cambiando il nome in Ski Champoluc, con sede a Wrexham nel Nord Galles e succursale operativa a Champoluc. L’organizzazione è del tutto analoga alla precedente. Non ho un contratto esclusivo con nessun hotel, si tratta di vacanze su richiesta, anche solo per 4 o 5 notti, a seconda delle preferenze dei clienti e delle disponibilità alberghiere. Per ora abbiamo tante richieste a partire dal 1° dicembre, poiché con la doppia dose di vaccino è più facile viaggiare. A giorni sarà pronto il nostro nuovo sito www.ski-champoluc.com. Speriamo che la situazione pandemica non si aggravi. In ogni caso, dovremo avere policy flessibili per le cancellazioni».
Sempre ad Ayas è operativo Hotelplan, che ha opzionato camere in diversi alberghi e, per l’intera stagione invernale, l’Hotel de Champoluc. Il proprietario dell’albergo, Massimo D’Amato, spiega che «La gestione resta in capo a me e l’albergo avrà i suoi dipendenti». Come conferma l’ufficio marketing di Hotelplan, «Continuiamo a lavorare attraverso i nostri brand legati allo sci - Inghams e Esprit - con gli hotel partner in Valle d'Aosta a Breuil-Cervinia, Gressoney, Courmayeur e Champoluc. Abbiamo registrato un forte interesse verso lo sci da parte dei nostri clienti inglesi, con un più 15 per cento nelle prenotazioni rispetto alle medie del periodo e confidiamo in una buona stagione invernale».
Sarà tuttavia ancora un inverno all’insegna dell’incertezza per quanto riguarda gli arrivi stranieri. «Vi è ottimismo, però nessuna sicurezza» conclude Sandro Girodo, gestore di ChampolucApartment, che ha avuto contatti con due tour operator, da Estonia e Danimarca che «Già ad agosto avevano opzionato appartamenti per gennaio, però hanno dovuto in seguito annullare il contratto perché, dovendo acquistare i biglietti aerei 90 giorni prima, non erano sicuri di poterli rivendere».