Celebrata la tradizionale festa del santuario dedicato a Maria Immacolata, Regina della Valle d’Aosta
Sabato scorso, 25 settembre, la comunità di Maria Immacolata ad Aosta ha celebrato la tradizionale festa del santuario dedicato a Maria Immacolata, Regina della Valle d’Aosta, da quando Papa Giovanni Paolo II lo elesse alla dignità di santuario diocesano, in occasione della sua visita pastorale il 6 e 7 settembre 1986; e il 21 settembre sempre del 1986, monsignor Ovidio Lari cinse con una corona aurea il capo della statua della Madonna posta nella nicchia sul mosaico in chiesa.
La Messa è stata preceduta alle 17.30 dalla recita fervorosa del rosario nella cappella dell’Istituto san Giovanni Bosco. E’ seguita la breve processione verso la chiesa, con i fedeli che passando in via Lexert hanno recitato le litanie lauretane e cantato inni alla Madonna. La Messa animata dalla corale parrocchiale è stata celebrata dal parroco padre Gregorio Glabas con i confratelli padre Marcellino Sgarbossa, padre Sante Gazzola, padre Luca Mancini e il diacono Roberto Cerise, mentre padre Giancarlo Todesco confessava. Non era presente padre Giampaolo Gugliotta, nominato nuovo viceparroco di Maria Immacolata da monsignor Franco Lovignana su designazione del superiore provinciale padre Gennaro Rosato omi, martedì 21 settembre scorso. Il celebrante nell’omelia ha preso spunto dal vangelo secondo Marco e ha spiegato: «L’odierno brano è uno dei più radicali, dei più forti che Gesù ha detto ai suoi discepoli e a coloro che lo ascoltavano. Basta ricordare l’ultima frase: “Se il tuo piede, se il tuo occhio è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”».
Padre Gregorio Glabas ha poi proseguito: «Oggi noi celebriamo la festa del nostro santuario e sappiamo che è la Madonna ad indicarci la strada per poterci chiamare veramente suoi figli e figli di Dio. Maria ci fa capire che tra noi e il Signore esiste quel legame dal momento che lui ci ha pensato, dal momento che ci ha voluto, da quando ha pensato un progetto per noi, un progetto che nasce, si sviluppa e si realizza. Penso che possiamo realmente celebrare la festa di Maria, Regina della Valle d’Aosta, quando noi pensiamo che Maria è regina della nostra Valle, regina delle nostre famiglie».
Prima della benedizione e del canto finale, padre Marcellino Sgarbossa ha invitato i fedeli a prendere il libro ”Gesù e Maria in dialogo” da lui scritto e il cui ricavato sarà devoluto alle missioni dei padri oblati in Africa.