Autista scopre ad Aosta di avere vinto 5 milioni al Gratta e Vinci
Dopo la vincita di di lunedì 6 settembre scorso di un milione di euro a Verrès con il Gratta e Vinci, si scopre che la Dea bendata era già passata da Aosta ad agosto ma senza fermarsi. Lo conferma Simone Scordamaglia, titolare della tabaccheria di via Torino. Secondo il suo racconto, mercoledì 4 agosto nel suo negozio è entrato un 30enne che gli ha chiesto: «Mi può controllare questo tagliando e confermarmi se ho vinto qualcosa?». Simone Scordamaglia distrattamente ha verificato al computer quel tagliando del Gratta e Vinci da 20 euro che lo sconosciuto aveva comprato poche ore prima in una tabaccheria di Corsico nel milanese e che durante il suo viaggio verso la Francia aveva “grattato”. «Ricordo che sono rimasto scioccato - racconta Simone Scordamaglia - e la risposta mi si è strozzata in gola: “Sì, ha vinto 5 milioni di euro”». Tra i 25 numeri da grattare, infatti, vi era il 46 abbinato al premio più alto.
Il titolare dell’esercizio commerciale ha quindi chiesto il permesso di fotocopiare il tagliando vincente. Poi il neo milionario ha ringraziato ed è uscito tranquillamente, lasciando allibiti sia il titolare dell'esercizio che i clienti che si trovavano in quel momento nel negozio. Ma chi era? Si è successivamente saputo che è un autotrasportatore di 33 anni, che vive in provincia di Torino e che nei primi giorni di agosto ha fermato il suo camion per entrare in una tabaccheria alle porte di Milano dove ha comprato 2 pacchetti di sigarette e appunto, quel biglietto del Gratta e Vinci che gli ha cambiato la vita. I suoi viaggi sono prevalentemente diretti verso Francia, Svizzera e Spagna. Nei giorni scorsi ha incassato il denaro pur continuando a lavorare, una parte dei soldi li ha dati alla madre che ne aveva bisogno e un'altra parte al fratello minore per garantirgli un futuro.
Una bella storia a lieto fine dunque con dei risvolti anche in Valle d’Aosta. Infatti in città circolavano delle voci che indicavano dei residenti ad Aosta quali vincitori, i quali si sono trovati a dover smentire categoricamente - e senz’altro a malincuore - di essere stati baciati dalla Dea bendata.