E’ nato il consorzio “Orto VdA”

E’ nato il consorzio “Orto VdA”
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La carota è il simbolo del marchio di “Orto VdA”, il consorzio che propone al pubblico solo prodotti valdostani. Il nuovo sodalizio - nato lo scorso 16 febbraio ma presentato ufficialmente ad Aosta solo ieri, venerdì 24 settembre, nei locali sopra la cantina dell’Institut Agricole Régional - è dunque diventato parte della realtà valdostana in merito alla tutela dei prodotti locali, in questo caso ortofrutticoli.

Il consorzio, che ha preso il via grazie a un gruppo di produttori agricoli sparsi sul territorio regionale, si è dotato di un disciplinare denominato “Orti VdA-La terra che nutre”. Il nuovo ente è presieduto dall’ex insegnante dell’Institut Agricole Alessandro Neyroz, in pensione da circa un anno e mezzo.

«Per il momento - dice Alessandro Neyroz - siamo in pochi ma il nostro ente è aperto a chiunque altro voglia entrare a farne parte. Siamo nati per tutelare e valorizzare l’orticoltura fino a poco tempo fa bistrattata, salvo essere rivalutata ultimamente da chi cerca prodotti della terra coltivati in maniera naturale come facevano una volta i nostri avi, secondo il ritmo delle stagioni, in terreni letamati e non concimati chimicamente. Attraverso il nostro marchio vogliamo fare conoscere le nostre produzioni che sono sicuramente di qualità superiore, grazie soprattutto al clima che caratterizza la nostra regione, rispetto ai prodotti provenienti da fuori Valle. Si tratta di prodotti che nascono e crescono in ambienti di montagna e che vengono coltivati secondo la tradizione. Parliamo di modalità colturali rispettose dell’ambiente che consentono di praticare questo tipo di attività agricola alpina, che può essere giudicata a ragione un’alleata importante per quanto concerne il mantenimento del territorio contro lo spopolamento della montagna». Il Consorzio si propone, tra le altre finalità, quella di vigilare sulla produzione e sulle metodologie di produzione. A questo proposito ha elaborato un apposito disciplinare denominato “Orti VDA – La terra che nutre”. «Il disciplinare - illustra Alessandro Neyroz - impone il mantenimento dei terreni fertili attraverso una pluricoltura e non una monocoltura. Di conseguenza dobbiamo seguire l’alternanza delle coltivazioni. Le concimazioni dei terreni devono essere a base organica nell’ottica di averli fertili e non di vederli distrutti come successo in altre parti d’Italia. Un obiettivo che riteniamo essere fondamentale è fare rete tra le diverse aziende, senza dimenticare l’importanza di fare filiera come abbiamo per esempio fatto con le fragole. Tanto per citare un esempio, lo scorso anno abbiamo iniziato a maggio a produrre fragole a Hône e abbiamo finito nel mese di luglio a Ozein. In parole chiare, abbiamo piantato circa 60mila piante di fragole che hanno dato per circa 120 quintali di prodotto. La nostra idea è quella di arrivare a soddisfare il fabbisogno del consumo locale: potremmo dirci felici. Per il momento la nostra soddisfazione più grande è quella di conferire i nostri prodotti all’ipermercato Gros Cidac che ha sempre creduto in questo progetto».

In Valle d’Aosta manca l’assistenza tecnica in questo settore. Per questo motivo il neonato consorzio “Orto Vda” si è rivolto alla Coldiretti Valle d’Aosta.

«Il mercato è sempre in evoluzione tra leggi e regolamenti. - conclude Alessandro Neyroz - Se non hai qualcuno alle spalle, non riesci a stare dietro a tutto. E noi abbiamo fatto questa scelta. Appoggiandoci a Coldiretti, possiamo contare sulla collaborazione di un loro tecnico che fa il giro delle aziende. Il nostro consorzio vuole, soprattutto, farsi conoscere e fare capire ai consumatori che i prezzi dei nostri prodotti magari superiori ad altri di una decina di centesimi sono più che giustificati dall’assoluta genuinità».

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