Nel Piano della mobilità strategie per disincentivare l’uso delle auto
Riduzione del fabbisogno di mobilità, mezzi di trasporto più sostenibili e miglioramento del trasporto pubblico affinché sia sempre più efficiente. Sono questi gli obiettivi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che martedì scorso, 21 settembre, al Teatro della Cittadella dei Giovani, è stato presentato dall’assessore all’Ambiente e alla Mobilità del Comune di Aosta Loris Sartore e dall’ingegner Filippo Berti Nulli. «Questo piano ci darà la possibilità di mettere in atto tutte le azioni necessarie, a livello di mobilità, che l’Europa ci chiede - esordisce l’assessore Loris Sartore - Inoltre bisogna anche tenere conto che in diverse città d’Italia un piano simile è già stato adottato, con ottimi risultati». L’ingegner Filippo Berti Nulli, dell’azienda Sintagma di Perugia, che ha lavorato al progetto, ha spiegato: «Questo è il primo appuntamento di una serie che faremo durante l’anno. Innanzitutto, bisogna sottolineare che questo piano lo chiede l’Europa, perché dobbiamo arrivare nel 2050 all’azzeramento di emissioni anidride carbonica». Per il professionista, non bisogna sottovalutare i cambiamenti climatici, e, oltre a salvaguardare l’ambiente, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile metterà al centro i bambini, gli anziani, e tutte quelle categorie fragili. «Dobbiamo tenere conto della modifica della struttura sociale di Aosta. - osserva l’ingegner Filippo Berti Nulli - Nel 2020 gli under 30 sono stati raggiunti dagli over 70 e la città ha una popolazione molto più anziana rispetto alla media nazionale. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile tiene conto di tutto ciò». L’Ingegner Filippo Berti Nulli spiega che «In città bisognerebbe andare ai 30 all’ora, perché questa è la velocità giusta per creare una corretta convivenza sulle strade tra veicoli, pedoni e ciclisti». Non bisogna poi sottovalutare i chilometri percorsi dai cittadini per gli spostamenti in automobile, che secondo l’ingegner Filippo Berti Nulli è un altro problema che bisogna risolvere nel nostro paese: «In Italia si usa la macchina per fare anche solo 2 chilometri, il 48 per cento degli italiani prende l’auto per fare 4 chilometri, mentre il 38 per farne 3. Abitudini che devono cambiare». Pertanto tra ottobre e novembre verrà condotta un’indagine nella città di Aosta, al fine di scoprire con precisione dove avvengono nella nostra città gli spostamenti a bordo di veicoli a motore di privati di soli 4 chilometri. «In questo modo sapremo in quali tratti di strada disincentivare in queste l’uso dell’automobile. - commenta l’ingegnere Filippo Berti Nulli - Dobbiamo creare una città “porosa” con un’intermodalità universale, per aiutare a ridisegnare l’accessibilità ad essa». In videoconferenza è poi intervenuto l’assessore di Cuneo Davide Dal Masso che ha portato la sua testimonianza del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile nella sua città. «Nel centro di Cuneo transitavano 600 pullman e noi siamo riusciti nell’impresa di pedonalizzare questa area. - ha riferito Davide Dal Masso - Per raggiungere tale obiettivo abbiamo fatto uno studio per capire dove dovevamo disincentivare l’uso dell’auto, perché la maggior parte dei cuneesi prendeva la macchina anche solo per fare 2 chilometri. Come Amministrazione abbiamo cercato in tutti i modi di complicare la vita ai cittadini cuneesi che usavano l’auto e non sono mancate le critiche. Oggi siamo soddisfatti dei risultati che abbiamo raggiunto. Siamo stati coraggiosi e possiamo tranquillamente dire che a Cuneo la convivenza tra pedoni, ciclisti e automobili è possibile».