Corte dei Conti, via libera al ricorso alla Consulta Pagamenti, trenta giorni di tempo per i consiglieri

Corte dei Conti, via libera al ricorso alla Consulta Pagamenti, trenta giorni di tempo per i consiglieri
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Con i voti favorevoli dei gruppi di maggioranza dell'Union Valdôtaine, di Alliance Valdôtaine-Stella Alpina, di VdA Unie e di 5 consiglieri del Progetto Civico Progressista, oltre a quelli dalla minoranza dei 3 consiglieri di Pour l'Autonomie, mercoledì scorso, 15 settembre, il Consiglio Valle ha approvato la risoluzione sulle prerogative del Consiglio regionale, dopo le 18 condanne definitive della terza sezione centrale d’appello della Corte dei Conti e relative al voto espresso nel 2014 che autorizzò l’aumento di capitale di 60 milioni di euro della Casa da gioco di Saint-Vincent. Tra i condannati vi sono 6 consiglieri in carica che devono versare alla Regione da 2,4 milioni di euro - Mauro Baccega e Augusto Rollandin di Pour l’Autonomie - a 586mila euro (Pierluigi Marquis di Stella Alpina, Claudio Restano di VdA Unie, Aurelio Marguerettaz e Renzo Testolin dell’Uv). Se non estingueranno il debito arriverà la dichiarazione di decadenza dalla carica.

La risoluzione approvata impegna il Presidente della Regione a promuovere un ricorso alla Corte Costituzionale, sollevando un conflitto di attribuzione, oltre a trasmettere l’atto approvato e la sentenza alle massime autorità dello Stato.

Lo dice Guzzetta

I gruppi consiliari hanno acquisito un parere dal professore Giovanni Guzzetta, le cui conclusioni aprono la porte alla Corte Costituzionale.

«Si deve ritenere che la deliberazione oggetto del presente parere sia stata assunta dai consiglieri regionali nell’ambito di un’attività consiliare volta ad adempiere scelte strategiche e di indirizzo politico per la cura di interessi rilevanti della collettività rappresentata» scrive Guzzetta. Il voto espresso nel 2014, è per il costituzionalista da considerare «In una ragionevole applicazione dei principi posti dalla giurisprudenza costituzionale, coperto dalla garanzia di cui all’articolo 24 dello Statuto della Regione Autonoma Valle d’Aosta e che pertanto la Corte dei Conti abbia agito in carenza assoluta di potere ledendo le attribuzioni costituzionali della Regione che, ai termini dell’articolo 134 della Costituzione, possono essere tutelate nella forma del conflitto di attribuzione tra Regione e Stato».

La battaglia di Marquis

«A livello personale auguro a coloro che ancora non hanno assolto al ristoro disposto dalla sentenza di poterlo fare nel più breve tempo possibile per superare la condizione di lite pendente con la Regione» ha dichiarato in aula il relatore Pierluigi Marquis, facendo capire in buona sostanza di avere già pagato. E’ infatti uno dei tre assicurati con i Lloyd’s di Londra, la compagnia che tramite l’intermediario Gianni Coda aveva dato il via libera ai risarcimenti. E nonostante si sia «liberato di un peso», Marquis spiega di voler «Lottare per gli altri, perché qui ne va del futuro dell’assemblea, della politica regionale e della capacità di poter soddisfare i bisogni dei nostri cittadini».

Fuoco amico

Le consigliere del Pcp Chiara Minelli ed Erika Guichardaz, mercoledì scorso 13 settembre formalmente ancora in maggioranza, hanno invece votato contro: «Non si può ridurre un tema così importante a una discussione come questa» ha detto Erika Guichardaz.

Silente in aula, la Lega non ha partecipato nè alla discussione, nè al voto della risoluzione sulla tutela delle prerogative del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. E subito dopo la chiusura della seduta, ha affidato il suo pensiero a un comunicato stampa. «La Lega, pur condividendo i principi di autonomia delle istituzioni, di separazione dei poteri e di massima tutela in merito alla insindacabilità dell'azione politica dei rappresentanti eletti, ritiene che le modalità con le quali si è giunti a trattare il tema oggetto dell'odierna discussione non siano state consone, sia per i tempi che per i modi, lamentando in particolare una totale mancanza di condivisione».

Gli 11 consiglieri spiegano che «Per queste motivazioni» hanno «Ritenuto di non partecipare alla discussione odierna, riservandosi di approfondire con grande impegno la questione sollevata, in linea con la campagna referendaria che in questi mesi ha visto la Lega affrontare con decisione i temi relativi all'esercizio della giustizia e quindi al rispetto dei principi sanciti dalla nostra Costituzione».

«Il ricorso salva tutti»

«Grazie al ricorso della Giunta - sostiene invece Adu in una nota diffusa ieri, venerdì 17 settembre - i consiglieri regionali coinvolti potrebbero chiedere una sospensiva della sentenza della Corte dei Conti e quindi congelare la loro decadenza dal Consiglio regionale in caso di mancato pagamento».

Corsa contro il tempoIl conto alla rovescia è partito. Nei giorni scorsi è iniziata la notifica agli interessati da parte degli uffici dell’avvocatura regionale della sentenza di secondo grado della Corte dei Conti sui finanziamenti alla casa da gioco di Saint-Vincent. I 6 consiglieri in carica avranno ora 30 giorni per versare alla Regione da 2,4 milioni di euro (Mauro Baccega e Augusto Rollandin) a 586mila euro (Pierluigi Marquis, Claudio Restano, Aurelio Marguerettaz, Renzo Testolin). Se non estingueranno il debito arriverà la dichiarazione di decadenza dalla carica.

La legge regionale numero 20 del 2007 stabilisce l’incompatibilità con la carica di consigliere regionale di coloro che «Hanno lite pendente con la Regione in quanto parte di provvedimento conseguente o promosso a seguito di un giudizio definito con sentenza passata in giudicato», nonché di quanti «Avendo un debito liquido ed esigibile verso la Regione sono stati legalmente messi in mora».

Il Presidente del Consiglio Valle, in attuazione della stessa legge, dovrà invitare gli interessati a «Rimuovere le cause di ineleggibilità o di incompatibilità sopravvenute, entro 10 giorni dalla data di ricevimento della contestazione».

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