Finito il giro d’Italia in bicicletta di Maurizio Pitti e Marco Dalbard di Donnas e Franco Morgani di Quincinetto
Dopo 3 settimane di viaggio i ciclisti Maurizio Pitti e Marco Dalbard di Donnas e Franco Morgani di Quincinetto hanno concluso il loro Giro d’Italia in bicicletta. Un’avventura che li ha visti pedalare ininterrottamente raggiungendo tutte le 20 regioni italiane per «toccare» le rispettive 20 città capoluogo. Partiti da Aosta sabato 21 agosto sono scesi lungo lo stivale fino a Palermo in Sicilia per poi risalire la penisola fino a Milano. Un viaggio durato esattamente 21 giorni nei quali i 3 ciclisti hanno percorso oltre 4 mila chilometri con oltre 21 mila metri di dislivello.
«Siamo stanchi ma soddisfatti» commentano i 3 protagonisti. «Alla partenza - proseguono - speravamo di portare a termine il giro previsto ma non ne eravamo sicuri, le incognite erano tante, dalla strada, al tempo, alla stanchezza che dopo settimane in bici si fa sentire. Adesso però siamo super soddisfatti, il tempo ci ha aiutato, a parte qualche acquazzone estivo e qualche piccolo imprevisto, il resto è andato tutto bene, il fisico e la testa hanno retto, così come le 3 biciclette, forature a parte».
I numeri che descrivono il viaggio: 200 chilometri di media al giorno, poco più di 4 mila chilometri percorsi in tutto, oltre 21 mila metri di dislivello positivo, 21 giorni di viaggio, 20 città capoluogo di regione toccate, 20 regioni attraversate, 3 forature, 3 notti dormite in albergo mentre le restanti all’aperto con materassino e sacco a pelo, circa 6/7 litri di acqua bevuti al giorno. Non sono mancate alcune curiosità che i 3 amici ricorderanno a lungo come quando inconsapevolmente si sono trovati a pedalare in una galleria lunga 5 chilometri dove automobili e camion sfrecciavano ad alta velocità. Oppure una delle ultime notti quando durante il sonno in un parco pubblico sono stati svegliati dall’acqua dell’irrigazione che li ha completamente lavati, o ancora alcune località di straordinaria bellezza come Roma così come altre, ad esempio Potenza, Catanzaro o Campobasso dove arrivare è stata una vera impresa per la loro posizione tra le montagne. Impossibile poi dimenticare il fascino di Venezia contrapposta alla distruzione causata dal terremoto ancora visibile nel centro della città dell’Aquila. «Insomma un viaggio lungo tutta l’Italia dalle 1.000 emozioni che porteremo sempre con noi» concludono.