Gressoney-La-Trinité e Camogli, un gemellaggio ad alta quota
Creare un filo diretto tra i Comuni di Gressoney-La-Trinité e Camogli, che hanno legami turistici e culturali, in vista di un gemellaggio tra le 2 località, unite dalla devozione per il Cristo delle Vette sul Monte Rosa e per il Cristo degli Abissi nella baia di San Fruttuoso in Liguria.
Di questo si è parlato lo scorso fine settimana, sabato 4 e domenica 5 settembre: una delegazione camogliese ha ricambiato la visita degli amministratori gressonari, avvenuta a fine luglio, ed è stata ricevuta a La-Trinité. Accolti dal sindaco Alessandro Girod e da quello di Ayas Alex Brunod e dalle guide alpine di Gressoney e Champoluc rappresentate rispettivamente da Marco Simoncelli e Stefano Percino, il sindaco di Camogli Francesco Olivari con la presidente dell’Ascot (Associazione commercianti e operatori turistici) Luciana Sirolla e il property manager dell’Abbazia del Fai di San Fruttuoso Alessandro Capretti sono stati accompagnati in elicottero, a quota 4.167 metri, al Balmenhorn, dove il parroco di Gressoney don Ugo Casalegno ha benedetto la statua del Cristo e ha sancito il patto di amicizia tra i 2 paesi.
«La giornata di domenica è andata benissimo» commenta Alessandro Girod. «Alcuni sono saliti a piedi, - aggiunge - altri con l’elicottero, compreso il parroco don Ugo che, nonostante i suoi 80 anni, ha percorso l’ultimo tratto a piedi per la benedizione della statua e per un momento di preghiera. Con un brindisi abbiamo rinnovato il patto d’amicizia con Camogli, per poi riprendere la discesa verso valle, con sosta per il pranzo al Ristorante Stolemberg al passo dei Salati».
Nel pomeriggio le autorità si sono ritrovate in piazza Tache a Gressoney-La-Trinité per la conferenza «Il Monte Rosa tra natura e ricerca scientifica» a cura di Michele Freppaz, docente all’Università di Torino, sul cambiamento climatico in montagna e al mare, e per i saluti istituzionali alle 18.
«Quest’anno il fil rouge era il tema ambientalistico, ogni anno ci daremo un argomento», ha concluso Alessandro Girod. «Si è parlato di attenzione al vivere in modo green, sia a Gressoney che a Camogli, e di iniziative per la cura e la salvaguardia del territorio. Per rispettare la montagna bastano piccole regole, quali non lasciare i rifiuti in quota, riportarli a valle nello zaino, o ridurre gli sprechi d’acqua e alimentari. La pandemia non ci ha aiutato in tal senso, purtroppo abbiamo trovato mascherine anche sul ghiacciaio».
Nella giornata di sabato sono state inaugurate le mostre fotografiche «Dalla lana ai formaggi», realizzata dal fotografo gressonaro Roberto Cilenti, e «Dal mare alla cucina» a cura della camogliese Alessandra Tommei, suggestive per la contrapposizione tra montagna e mare. Insieme alla delegazione ligure le autorità locali hanno assistitio ai balli proposti dal gruppo folkloristico Greschoney Trachtengruppe, e hanno potuto assaggiare la toma di Gressoney prodotta dalla cooperativa La Vallaise di Fontainemore.