Assessorato della Sanità, affidato a un gruppo di esperti un progetto per prevenire i suicidi

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Ieri, venerdì 10 settembre, è stata la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, riconosciuta a livello internazionale dal 2003 per aumentare la consapevolezza nella popolazione che questo tragico evento può essere prevenuto.

I dati emersi da studi internazionali evidenziano il fatto che il comportamento suicidario è un fenomeno complesso e solitamente una sola causa non è sufficiente a spiegarlo. Durante gli ultimi 3 decenni la raccolta di fattori di rischio hanno evidenziato ragioni biologiche, culturali, psicologiche e contestuali che possono influenzare il rischio di suicidio.

«È importante accendere una luce su questo delicato fenomeno, per il quale, al mondo, ogni anno perdono la vita troppe persone. - dichiara l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse - È fondamentale affrontare l’argomento, parlarne con la consapevolezza che la prevenzione è possibile con il coinvolgimento dei servizi socio-sanitari. Le campagne di prevenzione svolte in questo decennio a livello globale si sono spesso concentrate sul ruolo giocato dai diversi fattori che possono condurre a comportamenti suicidari. Sviluppare globalmente la consapevolezza che il suicidio è una delle cause di morte che più di ogni altra può essere prevenuta, attraverso strategie preventive, contribuirebbe a ridurre il numero delle vittime».

«In Valle d’Aosta - prosegue l’assessore Barmasse - il fenomeno è ben presente e in parte dovuto al contesto geo-morfologico del nostro territorio e viene comunque monitorato con attenzione da anni attraverso le nostre strutture e i nostri specialisti. Nell’ultimo periodo, poi, sono aumentati i fattori di rischio connessi in maniera diretta o indiretta alla pandemia da Covid-19 come l’isolamento sociale e i problemi economici che possono peggiorare in maniera irreversibile un disagio psichico già presente. Il nostro Assessorato è attivo su questa problematica ed è stato affidato a un gruppo di esperti un progetto, una campagna anti suicidaria per sensibilizzare tutta la comunità e per individuare quale possa essere la migliore strategia di intervento. Occorre, dunque, mantenere una continua attenzione, bisogna avere il coraggio di parlarne, di prenderne sempre più coscienza così da riconoscere i segnali d’allarme e in questo è necessario anche l’impegno dei media: una serie di studi evidenzia, infatti, che parlare dei casi di suicidio in maniera corretta non solo non induce all’emulazione, ma può addirittura ridurre il numero delle vittime».

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