Anche la nostra regione deve fare i conti con la riduzione del clero Intanto si prepara l’appuntamento con l’assemblea diocesana
«Non deve essere una “funzionalizzazione” del personale, ma l'individuazione di comunità che possano lavorare insieme, non ripiegate su se stesse, condividendo un cammino di fede e carità». Spiega così il processo di riorganizzazione della Diocesi il vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, in occasione della presentazione - lunedì scorso, 6 settembre - della lettera pastorale «Come virgulti d'ulivo intorno alla tua messa». Il giorno successivo, martedì 7 settembre, in occasione del patrono della città e della diocesi, San Grato, si è celebrato l'avvio del nuovo anno pastorale. Tra ottobre e dicembre si terrà, prima nelle 5 zone pastorali e sabato 18 dicembre in cattedrale, ad Aosta, con tutti i delegati delle 93 parrocchie, l'assemblea diocesana. «Concluderà il discernimento iniziato 2 anni fa sulla riorganizzazione territoriale della diocesi» aggiunge Franco Lovignana. L'obiettivo è semplice, ma più che mai complesso: «Trovare una forma organizzativa, pur sapendo che non è l'unica necessità del nostro cammino, che permetta oggi, nelle condizioni sociali, ambientali e culturali del nostro tempo, alla parrocchia di rispondere alla sua missione: essere presenza di Cristo tra le persone» spiega il Vescovo.
Anche la diocesi di Aosta deve fare i conti con una «contrazione numerica delle comunità, con la riduzione del clero» però al contempo può pensare ad accorpamenti grazie alla «mobilità accresciuta delle persone». L'assemblea diocesana sarà dunque un momento di «confronto e di discussione» sulle proposte emerse durante la consultazione degli ultimi 2 anni: «Si propone di istituzionalizzare in maniera organica gli accorpamenti di parrocchie già esistenti e di proporne altri» fondendo «insieme le parrocchie che insistono sullo stesso Comune», eccetto Aosta. L'assemblea approverà le linee guida, che saranno affidate a Franco Lovignana per «l'organizzazione della diocesi, la distribuzione del clero e la presenza di altre ministerialità in futuro».
I nuovi parroci
Per quanto riguarda i cambiamenti in vigore già nei prossimi giorni, don Mario Tringali, parroco uscente di Courmayeur, sarà trasferito nelle parrocchie di Gignod, Excenex/Arpuilles e Signayes. Inizierà il nuovo ministero il prossimo sabato 2 ottobre alle 15 nella celebrazione eucaristica domenicale della vigilia che il Vescovo presiederà a Gignod.
Don Nicola Corigliano, attualmente Parroco di Gignod, Excenex/Arpuilles e Signayes viene trasferito ad Aosta come parroco di Saint-Martin-de-Corléans. Inizierà il suo nuovo ministero il prossimo 26 settembre nella celebrazione eucaristica domenicale che Franco Lovignana presiederà alle 18.30.
Don Gregorio Mrowczynski, sacerdote della diocesi di Roma, allo scadere del suo mandato biennale a Saint-Martin-de-Corléans, viene nominato per 3 anni parroco di Courmayeur, dove inizierà il suo ministero sabato 25 settembre nella celebrazione eucaristica domenicale della vigilia che il Vescovo presiederà alle 18.30.
Sabato 9 ottobre monsignor Franco Lovignana accoglierà anche le dimissioni dall'ufficio di parroco di Saint-Vincent presentate da don Pietro Panceri che inizierà un anno sabatico. Lo stesso giorno inizierà il suo ministero di parroco di Emarèse e di Saint-Vincent don Lorenzo Sacchi, fino ad ora Vicario parrocchiale della Cattedrale e Maestro delle Celebrazioni episcopali. Ad Emarèse prende il posto di don Andrea Marcoz.
La Casa della Carità
Saranno ultimati alla fine del 2022 i lavori di realizzazione della Casa della Carità di Aosta, ospitata nell'ex prevostura della Cattedrale e gestita dalla Caritas. Lo ha annunciato il direttore della Caritas, Andrea Gatto, durante la conferenza stampa convocata dal vescovo di Aosta Franco Lovignana per presentare gli Orientamenti Pastorali della Diocesi per l'anno 2021-2022.
«Nella Casa della Carità - spiega Andrea Gatto - saranno riuniti alcuni servizi della Caritas, in spazi nuovi e ampi. Si tratta del centro di ascolto, della mensa con cucina annessa, del servizio docce, del laboratorio medico. Vi saranno anche un paio di alloggi per accoglienze temporanee. Adesso è prevista anche un'attività di sensibilizzazione della comunità alla solidarietà verso le persone in difficoltà».
Nella lettera pastorale «Come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa» - distribuita al clero e ai fedeli martedì scorso in occasione del patrono San Grato - il Vescovo di Aosta ha inquadrato 2 focus sulle «ricadute sociali dell'eucaristia». Il primo riguarda i temi del fine vita, del matrimonio e della famiglia, della sessualità, del lavoro e della solidarietà. Per Franco Lovignana «Quando proponiamo la dottrina della Chiesa su questi temi, non stiamo proponendo una visione evangelica, non stiamo difendendo posizioni ecclesiali, ma custodendo baluardi di umanità». La «dimensione cosmica dell'eucaristia» è spunto per affrontare anche il tema dell'ecologismo. «Porta con sé un messaggio bello, ma bisogna fare attenzione a non scivolare nel “politicamente corretto”. L'unica ecologia cristiana è quella che vede coinvolti tre protagonisti: Dio, la natura e l'uomo. Non può essere ammessa una divinizzazione della natura, è una casa comune nella quale siamo coinvolti anche noi, ma viene al secondo posto dopo il Creatore, che l'ha voluta». Allo stesso modo, «non possiamo accettare una demonizzazione dell'intervento umano quando esso sia rispettoso degli elementi cosmici». L'uomo deve «custodire il giardino dell'Eden, in modo rispettoso degli equilibri voluti dal creatore».