È mancato Enrico Peano, il geometra gentiluomo che amava la matematica e giocare a bridge
La sua grande passione era il bridge, gioco di carte di cui era stato pure insegnante al circolo che aveva sede al Cral Cogne in corso Battaglione Aosta. Non a caso, perciò, i congiunti di Enrico Peano hanno voluto stampare sulla sua epigrafe la frase: «Prima di andare via, facciamoci un’altra partita». Era nato il 15 novembre 1945 ad Aosta da Giuseppe Peano, ingegnere e dirigente della Cogne, e da Bianca Cabella, farmacista. Suo fratello, lo stimato pediatra Luca Peano, venne a luce il 5 giugno 1953. Enrico Peano si diplomò geometra e lavorò come libero professionista. Abitava in via Edelweiss ed era un gran lettore, amante della storia e della matematica. La passione smisurata per i giochi di ogni tipo era però quasi una ragione di vita per lui. In particolare il bridge fu un’autentica rivelazione, al punto che ricordava volentieri che una quarantina di anni fa con la squadra italiana ad Atene si trovò a sfidare il celebre attore egiziano Omar Sharif, uno dei più affermati giocatori del mondo. Persona buona e dal carattere mite, celibe, Enrico Peano in gioventù praticò lo sci ma, a causa di un incidente, che gli provocò una leggera zoppia, fu costretto ad abbandonare tale disciplina. Affetto da tempo da una malattia degenerativa, dal 2013 abitava a Sarre in una casa vicina a quella del fratello. Si è spento all’età di 75 anni lunedì 6 settembre all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta. L’ultimo saluto a Enrico Peano si è tenuto al Tempio crematorio di Aosta mercoledì 8. Oltre al fratello Luca lascia la cognata Giovanna Fulgeri e la nipote Alice con la piccola Lupe.