A Donnas la sensazionale scoperta di una misteriosa tomba preistorica

A Donnas la sensazionale scoperta di una misteriosa tomba preistorica
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E’ stato Damien Daudry, già presidente della Società valdostana di archeologia, a mostrare a Luca Raiteri un sito di Donnas a mezz’ora di cammino dalla strada romana delle Gallie che secondo lui avrebbe potuto riservare delle scoperte. Archeologo della Soprintendenza per i Beni culturali, già protagonista degli scavi del Mesolitico e dell’Età del Rame del Mont Fallère a Saint-Pierre, che hanno svelato molto della Valle d’Aosta preistorica, Luca Raiteri ha fatto tesoro del consiglio di Damien Daudry e ha coinvolto l’Università di Ferrara. Attraverso una convenzione triennale, come già avvenuto nei diversi siti del Mont Fallère, gli studenti e i dottorandi dell’ateneo emiliano sono saliti a Donnas per la prima volta nell’estate del 2019. «Il sito di Barma Cotse in effetti - spiega Luca Raiteri - possiede tutti gli indicatori per presumere un’antica presenza umana.» Così nella prima campagna di scavo, durata un paio di settimane nell’estate 2019, è emerso un iniziale livello riconducibile ai pastori e agli agricoltori dell’Età del Rame, quindi circa cinquemila anni fa, sotto il quale si è trovata una superficie d’uso attribuibile ai cacciatori del Mesolitico, perciò sette-ottomila anni fa. «Dei ritrovamenti senza dubbio importanti - sottolinea Luca Raiteri - che sono stati la conferma scientifica di quanto presumeva Damien Daudry.» Il sito di Barma Cotse si trova in una posizione perfetta per l’uomo antico, che consente di controllare il fondovalle e le vie della montagna, sopra la gola di Donnas. Un luogo protetto proprio dall’ampio riparo naturale, sfruttato sino al Ventesimo secolo, che nell’antichità offriva pure un clima più mite rispetto a quello di Aosta a Saint-Martin de Corléans ed a quello delle zone di caccia come il Mont Fallère, sfruttate solamente nei mesi estivi.

Nel 2020 gli scavi non hanno potuto avere luogo e quindi tutto è stato rinviato al mese di agosto 2021: le ricerche hanno coinvolto per l’Università di Ferrara la professoressa di Scienze preistoriche Federica Fontana e il docente di Cartografia Davide Visentin, insieme a dottorandi e studenti, e il personale della Struttura patrimonio archeologico della Regione Luca Raiteri appunto, poi Dante Marquet e Laura Caserta. «Da lunedì 23 agosto - riferisce Luca Raiteri - si è proceduto allo scavo di una porzione di terreno a Barma Cotse che si trova a fianco a quella studiata nel 2019 e i ricercatori hanno messo in luce una sepoltura a cassetta litica di notevole rilevanza, visto che si tratta della prima tomba in Valle d’Aosta individuata sotto un riparo roccioso. Tale sepoltura potrebbe appartenere agli stessi gruppi preistorici che hanno frequentato l’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta e che in alcuni periodi dell’anno si trasferivano a Donnas.»

Proprio giovedì scorso, 2 settembre, ultimo giorno dello stage scientifico, si è scavato all’interno della tomba che però si è svelata all’attesa degli archeologi priva di corredo, come anche priva di scheletri e di qualsiasi frammento osseo. «Ora le nostre ipotesi - concludono Federica Fontana e Luca Raiteri, i due direttori scientifici delle ricerche - sono molte, ma è troppo presto per dire qualcosa, attendiamo nuovi studi e nuove analisi. Il mistero sulla tomba rimane, anzi si infittisce. Quello che è certo che a Barma Cotse è stata fatta una scoperta molto importante per l’antica storia della nostra regione, che lega ora Donnas ai siti di Saint-Martin de Corléans e del Mont Fallère.»

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