In tanti alla prima Festa delle famiglie nel Parco Puchoz di Aosta

In tanti alla prima Festa delle famiglie nel Parco Puchoz di Aosta
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Il tempo clemente e l'ampiezza del Parco Puchoz di Aosta, che sabato scorso, 28 agosto, ha debuttato nella sua nuova veste - quindi non più in quella di stadio -, hanno permesso lo svolgimento in sicurezza e serenità della Festa delle famiglie, manifestazione che ha concluso il progetto Bambini in Testa.

Il progetto realizzato dall'Amministrazione comunale, avviato nell'autunno 2019 nei nidi comunali e finanziato dalla legge della "buona Scuola" del 2017, aveva l'obiettivo di «Costruire una cultura dell'infanzia che manifesti attenzione all'educazione dei bambini dalla nascita ai 6 anni». «È stata organizzata una serie di iniziative - racconta Nicoletta Pepellin, responsabile della cooperativa Leone Rosso di Aosta realizzatrice del progetto - e dovevano esserci anche una rassegna cinematografica ed alcune conferenze, ma il tutto si è interrotto nel marzo 2020 per la pandemia. Con la ripresa e con la nuova Amministrazione comunale, ci si è messi attorno ad un tavolo per concludere il progetto originario».

La giornata ha visto la partecipazione complessiva di oltre 150 bambini ai diversi laboratori di arte, danza, musica, manualità e giochi, con la conclusione affidata alla compagnia Palinodie che ha proposto lo spettacolo teatrale “Jacques e il fagiolo magico” con Solidea Podda ed Andrea Cazzato. «I laboratori, che coinvolgevano un massimo di 10 bambini per volta, sono stati di livello elevato - aggiunge Cristina Esposito, funzionario del Servizio Infanzia del Comune di Aosta - e, nonostante i limiti alle partecipazioni dettati dalle normative anti-Covid, anche lo spettacolo ha visto il tutto esaurito».

L'accesso al parco Puchoz era vincolato alla prenotazione e all'esibizione del Green pass per i genitori, documento di cui erano dotate tutte le persone che hanno lavorato nella struttura. «La risposta delle famiglie è stata ottima, l'organizzazione ha tenuto, nonostante le difficoltà di questo momento. - prosegue Cristina Esposito - C’è stato un grande lavoro preparatorio, la struttura è stata messa in sicurezza e tutta la macchina comunale ha dato il massimo affinché l’iniziativa andasse a buon fine. Abbiamo avuto qualche famiglia che, nonostante avesse prenotato, non è potuta venire, ma siamo riusciti a coprire questi posti con quelle che sono passate comunque al Puchoz. Dopotutto lavorando con bambini piccoli, sappiamo bene che ci possono essere imprevisti e defezioni improvvise».

Il successo dell'iniziativa, secondo l'Amministrazione comunale, conferma la scelta di voler trasformare il Puchoz da stadio a parco. «Noi stiamo andando per gradi. - sottolinea Clotilde Forcellati, assessora comunale alle Politiche sociali - vorremmo togliere innanzitutto, su via Torino, tutta la parte della pubblicità, permettendo così di vedere all'interno della struttura. Intendiamo comunque aprirla ma dobbiamo pensare a una illuminazione e a una irrigazione adeguata oltre alla piantumazione di alcuni alberi, realizzando un parco semplice, come la Grand Place di Pollein piuttosto che Les Iles di Gressan, fruibile dalla popolazione, senza progetti eccessivamente ambiziosi. Organizzare una manifestazione in questo luogo ci ha dato la misura della gioia dei nostri concittadini nel fruire di questo polmone verde. Andremo in questa direzione, anche se non tutti saranno d'accordo, ed approfitto per l'occasione di ringraziare tutti coloro che si sono adoperati, anche fuori dal loro orario di lavoro, per rendere, nell'occasione, il Puchoz a misura di bambino».

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