Contributi per gli investimenti, già presentate 178 richieste
A mezzogiorno di ieri, venerdì 3 settembre, ammontava già a 2 milioni 760.853 euro il totale dei contributi richiesti (178 domande) per le spese di investimento, misura prevista dalla manovra anticrisi Covid di metà giugno, l’articolo 16 della legge regionale numero 15, che mette a disposizione 13 milioni di euro.
In particolare 34 domande, per un importo di 406mila euro, riguardano il settore dell’agricoltura, 103 domande per un totale di 1 milione e 728mila euro arrivano da imprese operanti nei settori dell’industria e dell’artigianato, 1 domanda sola (per ora) dai rifugi alpini e l’importo è di 4.430 euro, infine 40 istanze dalle aziende del turismo e commercio, 621mila euro.
Il contributo una tantum a fondo perduto del 30 per cento della spesa ammessa, è finalizzato alla parziale copertura dei costi per investimenti in beni strumentali o in opere di adeguamento degli spazi funzionali all'esercizio dell'impresa, a favore di attività turistico-ricettive e commerciali, proprietari o gestori di rifugi alpini, imprese industriali e artigianali e imprese agricole aventi sede legale o operativa nella nostra regione. Possono accedere alla misura anche i lavoratori autonomi e i professionisti, singoli o associati, titolari di partita Iva, residenti o aventi sede effettiva di svolgimento dell'attività in Valle d’Aosta, unicamente per investimenti, materiali e immateriali, finalizzati alla digitalizzazione. I contributi sono concessi anche per investimenti non ultimati, a condizione che al momento della presentazione della domanda sia già stato effettuato e pagato almeno il 20 per cento e che il richiedente si impegni a ultimarli entro un anno dalla data di presentazione.
Sono ammesse le spese di investimento, sostenute dal 1° giugno al 29 ottobre 2021, con un limite minimo di spesa complessiva di 3mila euro e massimo di 25mila euro, per le imprese con fatturati fino a 40mila euro; 50mila euro, per le imprese con fatturati da 40.001 a a 150mila euro; 75mila euro, per le imprese con fatturati da 150.001 a 400mila euro; 100mila euro, per le imprese con fatturati da 400.001 a un milione; 250mila euro, per le imprese con fatturati oltre il milione; 50mila euro, per le imprese attive dal 1 gennaio 2020 e per i proprietari e i gestori di rifugi alpini non costituiti in forma di impresa; 50mila euro, per i lavoratori autonomi e i professionisti, singoli o associati, per i quali i contributi sono concessi per i soli investimenti finalizzati alla digitalizzazione.