Col des Chavannes: il Bianco a portata di mano
Partenza: villaggio di Pont Serrand (1.602 metri)
Arrivo: Col des Chavannes (2.603 metri)
Dislivello: 1.000 metri
Lunghezza: 14 km circa
Ritorno: per la stessa via di salita
Tipo bicicletta: mountain bike, e-bike
Difficoltà: MC = per cicloescursionisti con media capacità tecnica
Carta dei sentieri 1:25.000 – n. 2 La Thuile Piccolo San Bernardo – L’Escursionista editore
Da Pré-Saint-Didier si imbocca la strada statale 26 per il Piccolo San Bernardo e si prosegue fin quasi al villaggio di Pont Serrand. Il villaggio, completamente ristrutturato in tempi recenti, era in passato di importanza strategica essendo l’ultimo abitato prima del colle. Vale una piccola deviazione. L'itinerario ciclistico inizia dal piccolo parcheggio prima del villaggio, seguendo la strada asfaltata con segnavia 11 e Alta Via 2. Dopo alcuni tornanti si raggiunge l’agriturismo Le lapin. Poco oltre si trova il sito di scavo archeologico di Orgères, a 1.665 metri, in un’area pianeggiante compresa tra la strada e la Dora di Verney. Vi sono state rinvenute strutture datate tra il I e il III d.C., un edificio più recente (forse medievale) e resti di una “ridotta”, cioè un piccolo avamposto dell’esercito dei Savoia (sec. XVII – XVIII).
Ogni estate archeologi dell’Università di Torino con gruppi di studenti svolgono attività di scavo e attività divulgative per promuovere il loro lavoro.
Dopo meno di un km la strada diventa sterrata e chiusa alle auto e si addentra nel lungo vallone di Chavannes, salendo con pendenza dolce con begli scorci sulle Aiguille des Glaciers e de Trèlatête e sul Ruitor. Si oltrepassa l’alpeggio Berrio Blanc desot (2.128 metri) e al bivio successivo (2.196 metri) si prende a destra. La strada sale con una serie di tornanti fino all’alpeggio Chavannes d’en haut (2.424 metri). Si prosegue ancora su strada larga, seppure con fondo più sconnesso, fino a circa 800 metri dal colle. Di qui nel corso degli anni le frane hanno ridotto l’ampiezza della strada a un sentiero, a tratti esposto e con fondo a buche e salti (bici a mano). In breve, su sentiero quasi pianeggiante, si raggiunge il Col des Chavannes (2.603 metri), dove sono visibili resti di fortificazioni che servivano a contrastare possibili invasioni delle truppe francesi.
Al colle la vista si apre sul Monte Bianco e le vette del versante ovest, l'Aiguille des Glaciers, l'Aiguille de Trèlatête, l'Aiguille Noire de Peutérey e altre verso Nord-Est. In basso si snoda il vallone della Lex Blanche con il Col se la Seigne, le Pyramides Calcaires, la Casermetta della Fondazione montagna sicura e il rifugio Elisabetta Soldini. Il ritorno è per la via di salita.