Lo specchio per allodole

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Renderci carbon free al più presto è oltremodo necessario, ma siamo sicuri che la mobilità elettrica sia davvero sostenibile? In primo luogo la produzione di veicoli e la loro intera filiera inclusa l’energia necessaria per alimentarli dovrebbe essere carbon free e provenire totalmente da fonti rinnovabili propriamente dette, sennò si sposta solo l’attenzione del consumatore (attenzione però anche qui la rinnovabilità non è sempre sinonimo di sostenibilità, il nucleare ad esempio è considerato rinnovabile, ma l’impatto ambientale per lo stoccaggio delle scorie genera dei costi elevatissimi oltre che questioni ambientali assolutamente non trascurabili, senza poi considerare che viene immesso in atmosfera vapore acque che è un gas serra!). Ad oggi purtroppo l’energia necessaria è ancora petrolio dipendete gran parte dei colossi dell’automotive che producono elettrico mirano a rendere la filiera carbon free (senza per altro un impegno formale intorno al 2050, un orizzonte temporale troppo lontano per le misure radicali di cui abbiamo bisogno dato che si ha meno di un decennio per evitare di raggiungere punti di non ritorno a livello climatico attuando strumenti e politiche globali di adattamento e mitigazione radicali!). Ad oggi solo alcuni modelli tedeschi e la Tesla producono alcuni modelli con una filiera totalmente carbon free o che compensa le emissioni generate, ma spesso rivolte ad una percentuale troppo esigua della popolazione e con una capacità di spesa per le poche elité. Va inoltre considerato che alcune componenti (specie quelle plastiche) sono comunque ricavate dal petrolio sebbene la chimica stia facendo passi da gigante per trovare soluzioni ambientalmente più compatibili e sostenibili. Analogo discorso ad oggi può essere esteso all’acciaio ed il ferro che è ben lontano dalla neutralità di emissioni come filiera. Diciamo che ad oggi l’elettrico genera ancora delle esternalità “carboniche” non trascurabili ma che possono essere ridotte o risolte solo grazie a forti investimenti in ricerca e sviluppo e politiche correttive a livello economico. Si spera che in meno di un decennio l’elettrico possa diventare almeno a livello climatico davvero carbon free (ma questa è un mio auspicio non supportato ad oggi da dati e numeri, dove traspare solo uno spostamento del modo di produrre la motorizzazione, ma non di educazione e responsabilità al consumo e alla rinnovabilità nel produrre). In un’ottica di carbon neutrality dell’intera filiera dell’automotive abbiamo raggiunto l’obiettivo della sostenibilità? A livello climatico forse si, (non generando più gas serra per spostarsi e produrre i mezzi o trovato il modo di compensare alcune emissioni necessarie per produrre talune componeti) ma a livello ambientale assolutamente no, paradossalmente avranno un impatto ambientale che secondo alcuni studi sarà peggiore di quelle a motore endotermico attuali (che però hanno il problema di essere climaticamente insostenibili). I motivi sono principalmente due. Il primo è legato alla disponibilità di materie prime per le batterie. La più parte del litio e relativi giacimenti si trovano in corrispondenza di foreste primarie o ecosistemi ricchi di biodiversità, che tra l’altro sono i più grandi alleati per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Dall’altra numerosi articoli scientifici raccolti nei testi accademici: (A) Hunt, Andrew J., ed. Element recovery and sustainability. No. 22. Royal Society of Chemistry, 2013 (B) Dodson, J., and H. L. Parker. "Mining Municipal Waste: Prospective for Elemental." Element Recovery and Sustainability 22 (2013): 220. mostrano come la disponibilità di litio (l’elemento da cui ricavare le batterie più efficienti) al 2013 si attestava intorno ai 100-200 anni, con un consumo che era inferiore all’attuale e che si prospetta a fronte di una popolazione in crescita e della mobilità elettrica. Inoltre, sempre nello stesso articolo si illustra come alle conoscenze attuali il tasso di recupero del lito si attesta intorno al 2% e i costi sia economici sia ambientali di smaltimento sono elevati ed hanno un impatto ecologico alto che genera numerose esternalità! Il secondo motivo è dato dalla durata o vita delle macchine elettriche essendo a batteria come ogni dispositivo elettronico all’aumentare delle ricariche nel tempo perdono efficienza per quanto la scienza e la tecnica stiano facendo passi da gigante. Tutto questo non per demonizzare la transizione verso una vita ambientalmente e climatica sostenibile, che è oltremodo necessaria ma per dire di non finire in uno specchio per allodole rischiando di spostare il problema climatico ad altri comparti ambientali che sono già pesantemente toccati dagli effetti dell’Antropocene. Se si vuole una vera sostenibilità occorre comprendere per davvero e consumare meno!

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