Chamois dice addio a Emilio Lettry Era il simbolo del villaggio di Suis
Il suo mondo era Suis, uno dei villaggi più caratteristici di Chamois. Emilio Lettry era nato lì il 9 agosto del 1931 e raramente si era allontanato da quel fazzoletto di case e terreni dove ha costruito la sua vita. Sulla sua carta di identità era scritto agricoltore, ma attorno a quel termine c’era molto, molto di più. Emilio Lettry incarnava lo spirito dei “paysans” di una volta, delle persone cresciute al ritmo lento delle stagioni. Era un compendio di cultura contadina e non è un caso che fosse venuto alla luce a Chamois, di per sé una realtà diversa da tutte le altre in Valle d’Aosta.
Del suo paese è diventato un simbolo, non fosse altro perché era riuscito a sdoganare il vecchio detto del valdostano poco propenso a parlare con i forestieri. Emilio Lettry non aveva preclusioni di sorta e a Suis, dove la gran parte delle case sono state rimesse a nuovo da persone che non vantano origini di Chamois, ha sempre dispensato consigli su come curare l’orto, quando piantare questo o quell’ortaggio e sul periodo migliore in cui è meglio falciare il fieno. Le sue mani annodavano gerle e cestini, le sue parole raccontavano storie che sembravano provenire da mondi lontani e che invece erano i racconti di una gioventù contadina che ora non esiste più.
Aveva imparato, da solo, a suonare la fisarmonica e amava accompagnare con le sue “orgues” le canzoni di una volta. Non si era mai sposato, forse perché il suo cuore era troppo legato a Suis e ai suoi ritmi e ai suoi equilibrati. Il suo paese, per capirsi, non era come Parigi: quando Emilio transitò nella Ville Lumière per partecipare ai funerali dell’unica sorella Emma, non poté evitare di dire: “Siete proprio tutti matti, riportatemi a Suis”.
Tre anni fa, complici le precarie condizioni di salute, aveva dovuto lasciare la sua casa per ricoverarsi nella residenza per anziani di Pontey, dove è mancato mercoledì scorso, 1° settembre. Ritorna a casa oggi, sabato 4, perché i familiari e gli amici di Chamois hanno deciso che il funerale si tiene alle 15 davanti alla cappella di San Pantaleone di Suis, e non nella chiesa di Chamois. Emilio Lettry lascia la nipote Isoline Brunet.