Rifugi, stagione condizionata dal maltempo

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Dopo un avvio un po’ a rilento, i turisti che amano frequentare i rifugi sono finalmente ritornati in Valle d’Aosta: nel mese di agosto, però, questo tipo di struttura ha dovuto fare i conti con capienze ridotte e Green pass che non hanno certo agevolato il lavoro di molti operatori di alta quota.

“A luglio siamo stati fortemente penalizzati dal maltempo. - puntualizza Andrea Benedetti, gestore del Rifugio Chabod di Valsavarenche e presidente dell’Associazione dei Rifugi Valdostani - Sicuramente era andata meglio lo scorso anno, alla fine del primo lockdown, quando tutti erano invogliati a uscire. A inizio stagione gli stranieri erano maggiormente in difficoltà e abbiamo avuto diverse disdette da parte di inglesi nel mese di giugno a causa delle normative in vigore nel loro paese. Ora a settembre ci dovrebbe essere una buona ripresa, sempre che il tempo regga”.

Maggiormente penalizzate, secondo il referente dell’associazione di categoria, sono state le strutture a bassa quota, meta delle passeggiate più semplici e del classico pranzo tipico. Anche la ridotta capienza delle strutture ha inciso molto. “Nel nostro caso, ad esempio, su 130 posti letto abbiamo dovuto ridurre a soli 70 a fronte dello stesso personale assunto, perché comunque le spese per le pulizie e il mantenimento della struttura non si sono ridotte, anzi”, precisa Andrea Benedetti.

A Fontainemore, la gestione del Rifugio Barma è affidata a due famiglie della Valle del Lys. Alberto Calaba, dopo vent’anni di gestione dello storico Rifugio Guglielmina, ha aperto insieme alla moglie Monica Armani il posto tappa La Gruba e ora, affiancati dall’entusiasmo e dalla passione della sorella di Monica, Daniela, e del cognato Luca Busso, da quattro anni hanno aperto il Barma, di nuova costruzione che dispone di 50 posti letto. “Purtroppo abbiamo avuto anche noi a che fare con le difficoltà legate al Covid, ma non ci siamo scoraggiati e quest’anno siamo riusciti a lavorare bene. - afferma Alberto Calaba - La stagione è partita un po’ a rilento a causa del tempo, ma poi ci siamo ripresi e il mese di agosto è andato bene. Diversi gli stranieri che hanno percorso la Via del Lys, tedeschi e olandesi in particolare modo, mentre francesi e svizzeri hanno scelto invece l’Alta Via. Sono stati presenti gruppetti di italiani e anche qualche famiglia che ama avvicinare i figli alla montagna. Il Green pass non ci ha creato particolari problemi. La gente ha dimostrato di sapersi adattare a questa nuova realtà”.

“Il mese di agosto è andato molto bene, mentre luglio è stato piuttosto tranquillo a causa del tempo incerto. - dice Jean-Antoine Maquignaz, sindaco di Valtournenche e gestore del Rifugio Oriondé Duca degli Abruzzi di Valtournenche - Abbiamo visto parecchi italiani ma anche diversi stranieri, soprattutto piccoli gruppi e coppie di una certa età che amano la vita di alta montagna. Ora speriamo in un buon mese di settembre: se il tempo tiene, le premesse per lavorare bene ci sono”.

“Quella dei rifugi è indubbiamente una realtà un po’ particolare. - afferma Paolo Comune del Rifugio Città di Mantova di Gressoney-La-Trinité che dispone di 128 posti letto - Le richieste quest’anno ci sono state, ma con i previsti distanziamenti abbiamo dovuto limitarci a 70 posti perché ovviamente non si possono mettere gruppi diversi nella stessa camera. Il mese di giugno è andato un po’ meglio rispetto allo scorso anno, mentre luglio e agosto sono stati in linea con il 2020”.

Questo è stato invece il secondo anno di gestione per Sophie Barailler al Crête Sèche di Bionaz, che dispone di 80 posti letto. “Luglio non è stato granché a causa del maltempo, ma fortunatamente abbiamo lavorato bene comunque grazie agli stranieri, olandesi e belgi in primo luogo, che non si lasciano scoraggiare facilmente dalle avverse condizioni meteo - racconta Sophie Barailler - mentre abbiamo notato un minore passaggio della gente che viene in escursione in giornata. L’anno scorso queste percentuali erano invertite con un maggior numero di persone che salivano da noi anche solo per un pranzo. Per il momento, il mese di settembre si preannuncia piuttosto tranquillo, anche se noi resteremo aperti, tempo permettendo. Diverse anche le prenotazioni che giungono all’ultimo minuto”.

“E’ andata abbastanza bene, meglio del 2020, anche se sarà difficile tornare a lavorare come in epoca pre Covid”. E’ questo il commento di Renzino Cosson, gestore del Rifugio Bertone di Courmayeur. “A luglio il tempo incerto non ha aiutato la nostra categoria, ma abbiamo comunque lavorato grazie ai tour del Monte Bianco, che porta da noi quasi tutti turisti stranieri. Rispetto agli anni precedenti, avevamo già dovuto ridurre la capienza a 60 posti e ora con le normative anti Covid siamo dovuti scendere ulteriormente a 30-35 posti. Originariamente erano 90: per noi significa una perdita del 50 per cento”.

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