La nuova presidente del Sarre/Chesallet è Stefania Minniti

Dopo ben 18 anni di ottimo lavoro Elis Rosset ha deciso di rinunciare alla presidenza del Sarre/Chesallet di basket, pur rimanendo in società come responsabile della segreteria operativa. Di conseguenza è nato un nuovo direttivo della società castellana guidato dalla presidente Stefania Minniti e con un consiglio composto dalla vice presidente Valeria Centola che è anche dirigente responsabile Fip, dalla segretaria tesoriera Maria Teresa Pallais, da Valentina Casarotto e da Gregory Parolo, nuovo responsabile minibasket del sodalizio.

Nel suo lungo periodo di presidenza Elis Rosset è riuscito sempre a tenere attiva la società di Sarre, lavorando molto nel reclutamento proprio del minibasket e concretizzando dei buoni rapporti di collaborazione a livello giovanile prima con il Rouge et Noir e poi, negli ultimi anni, con l’Eteila e sicuramente è stato un uomo di mediazione anche nei momenti difficili, quando i dissapori tra le società hanno dilaniato la palla a spicchi valdostana.

Ora il nuovo consiglio direttivo ha deciso di voltare pagina e cercherà di aumentare autonomamente il bacino di utenza del settore minibasket, mentre a livello giovanile dovrà a breve decidere a quali campionati partecipare, anche se molto sarà legato alle adesioni dei ragazzi nelle varie fasce di età, tenendo conto che i nuovi protocolli sanitari emanati dalla Federbasket per la prossima stagione prevedono per gli atleti con più di 12 anni l’obbligo del green pass o i tamponi molecolari rapidi nelle 48 ore precedenti le gare di tutto lo staff e dei giocatori, oltre a un tampone obbligatorio per tutto l’intero gruppo nelle 48 ore precedenti l’inizio dell’attività di allenamento. Nel minibasket invece i cestisti dovranno obbligatoriamente se non vaccinati svolgere il tampone nelle 48 ore precedenti a tutte le gare, comprese le amichevoli. Purtroppo queste restrizioni rischiano di vedere assottigliarsi il numero degli iscritti delle diverse società valdostane, perché in particolare tra i ragazzi più giovani i genitori appaiono restii ad accettarle.