Gianni Carlin, l’indimenticato idraulico di Cogne che era sempre pronto a dare una mano a chiunque

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Meticoloso e puntuale, preciso sul lavoro e nel mondo del volontariato e allo stesso tempo persona che amava fare festa e stare in compagnia. C’era molto in Gianni Carlin, lo storico idraulico di Cogne venuto a mancare mercoledì scorso, 25 agosto, all’Ospedale Beauregard di Aosta. Un uomo dalle mille sfaccettature, un personaggio che a Cogne conoscevano tutti. Aveva ereditato il lavoro di papà Basilio e sin dalla più giovane età aveva imparato i segreti di scarichi e tubazioni. Essere tubista, però, era soprattutto una passione per Gianni, che aveva capito in fretta come con il sacrificio e la volontà avrebbe potuto fare strada. Nei momenti migliori della sua impresa diede lavoro a cinque persone contemporaneamente e a tutti è stato capace di regalare qualche piccolo segreto di una professione che conosceva alla perfezione.

Accanto al Gianni Carlin idraulico e imprenditore era tuttavia anche un’altra figura, quella della persona impegnata per la comunità. Tra i fondatori dei comitati della MarciaGranParadiso e delle Veillà, aveva vestito la divisa dei Tintamaro de Cogne e pure fatto parte della cantoria della chiesa di Sant’Orso. Non era mancato neppure l’impegno politico, visto che per due mandati - dal 1980 al 1990 - era stato consigliere in Comune. Gianni Carlin sedeva sui banchi della minoranza all’epoca del sindaco Osvaldo Ruffier: con lo storico primo cittadino non mancarono certo gli scambi d’opinione, ma vi era pure un profondo rispetto ed un’assoluta volontà di collaborare.

In effetti, per Gianni Carlin, la parola collaborazione aveva un significato particolare. Tante associazioni di Cogne, per un motivo o per l’altro, si rivolgevano a lui ben sapendo di avere a che fare con qualcuno in grado di dare sempre una mano. Nella sua officina di Sonveulla, il villaggio in cui era nato il 20 novembre del 1939, sono stati fabbricati per esempio i paletti per le recinzioni delle piste di fondo di Cogne e tanti utensili utili a realizzare le più disparate manifestazioni.

Amava la vita, Gianni Carlin, così come amava profondamente la famiglia. L’11 settembre del 1966 aveva sposato Elvina Perrod, originaria di Epinel. I due ebbero un’unica figlia, Raffaella, che per certi versi ha seguito le orme paterne dedicandosi a tante attività del paese e diventando il volto, la voce e spesso anche le gambe e le braccia del Consorzio degli Operatori Turistici. Proprio queste due donne, le donne della sua vita lo hanno accudito nell’ultimo, difficile, anno e mezzo di vita.

Gianni Carlin è stato salutato per l’ultima volta nel pomeriggio di ieri, venerdì 27, dalla comunità di Cogne, alla quale ha dato molto.

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