Valp&livre”: una rassegna ricca di spunti interessanti
Si è chiusa con il botto la rassegna “Valp&livre”, organizzata dal Comune di Valpelline e dalla libreria À la Page di Aosta. Giovedì scorso, 19 agosto, nella sala polifunzionale si è tenuta una serata sul tema “Il soccorso e la montagna” a cui sono intervenuti i medici Carlo Vettorato, Alessandro Bosco e Silvia Roero, il direttore del Soccorso Alpino Paolo Comune e la Guida Alpina Felice Aguettaz.
«Le persone che vediamo sul ghiacciaio da sole, slegate, in pantaloncini corti, non credo siano lì a sfidare nessuno o a far vedere di essere più forti degli altri. Semplicemente ignorano che sotto di loro c'è un mondo, fatto di crepacci, e se ci finisci dentro non hai chances se non sei legato con qualcun altro. - ha detto Paolo Comune - Devo spezzare una lancia a favore di questi poveretti che sui social vengono massacrati quando lanciamo appelli come questo. L'obiettivo non è quello, bensì spiegare che in certe situazioni si va legati. Quella è ignoranza». Paolo Comune ha poi raccontato un aneddoto personale: «Dico sempre che c'è tanta ignoranza, ma nel senso buono del termine. Sono stato in Sardegna cinque anni fa in una spiaggia un po' selvatica. Dopo 5 giorni di pioggia, smette di piovere e vedo 2 ragazze con un canottino che vanno in mare. Io le invidio, beate loro. Ero con un sardo, che mi dice “ma cosa fanno? Se per sfortuna perdono un remo, non tornano indietro”. A me non è neanche venuto in mente che c'era il vento che portava fuori, niente. La stessa cosa succede da noi. È solo ignoranza».
«Diverso è il caso di una persona che sale in bicicletta sul Breithorn. - ha proseguito il direttore del Soccorso alpino Valdostano citando un caso balzato agli onori delle cronache - Io non mi sento di dirgli non andare sul Breithorn con la bici, ma “vai con una persona che ti leghi” perché qual è la differenza tra andare in 2 persone con una tuta alare o in 2 persone con una bicicletta? Ognuno fa lo sport che vuole. Però mettiti in condizione di non farci intervenire».
«Il vero spreco di queste persone non è solo quello economico o di mettere in pericolo i soccorritori, ma di sprecare una risorsa. - ha chiarito Paolo Comune - In tutta la Valle d'Aosta abbiamo un solo elicottero, due nei periodi di maggiore affluenza. Se un elicottero è impegnato in un soccorso inutile, non può dare assistenza a un infarto o a un incidente grave».
Il direttore del Soccorso Alpino Paolo Comune ha infine puntato il dito sulla larga diffusione di sport di corsa in montagna. «Le gare non ci stanno aiutando. - ha sostenuto - Ci sono tante persone a piedi, in tutina, che vanno su e tornano giù. C'è un distinguo enorme tra una gara e quando sei da solo. La gara prevede un'organizzazione, la messa in sicurezza del percorso e una presenza del soccorso dislocato in vari punti. La scorsa settimana abbiamo soccorso due persone che avevano dovuto dormire fuori sul colle Mayor, a 4.700 metri, vicino alla vetta del Monte Bianco. Questi erano 2 alpinisti. Siamo riusciti a prenderne uno, un'altra guida è rimasta lì e ha portato l'altro, in buone condizioni fisiche, in cima al Bianco per poi scendere dall'altra parte. C'era nebbia, c'era maltempo, e hanno incrociato uno skyrunner in calzamaglia e scarpe da ginnastica. Questo è allenarsi per una competizione, ma sei fuori da ogni canone perché anche nelle gare più estreme, quelle che sono organizzate sul ghiacciaio, si procede con i ramponi, delle scarpe ramponabili e legati. Però ormai sta dilagando questa cosa qui».