Vaccini, liste di attesa, attrarre gli specialisti Le sfide del nuovo commissario dell’Usl VdA
Ha preso servizio nella giornata di lunedì scorso, 16 agosto, il nuovo commissario dell’Usl della Valle d’Aosta Massimo Uberti, nominato dalla Giunta regionale nella seduta di lunedì 29 luglio. Laureato in Medicina e chirurgia, il dottor Uberti è specializzato in statistica medica ed epidemiologia all’Università di Pavia. È stato direttore generale della Asl To5 per due mandati, dal 2015 al 2021, ha svolto incarichi di direzione sanitaria ospedaliera, di direzione di strutture di Area territoriale e di gestione delle risorse umane presso Asl piemontesi. Lunedì scorso ha incontrato il direttore amministrativo Marco Ottonello - che ha ricoperto l’incarico di direttore generale con funzioni temporanee - e il direttore sanitario Guido Giardini, entrambi confermati nei rispettivi incarichi. Per Massimo Uberti non mancheranno le sfide impegnative: la sanità valdostana attraversa un momento complesso e la pandemia fa ancora sentire i suoi pesanti effetti.
a gestire l’ordinario”
«Sono stato nominato commissario quindi ho un orizzonte di attività di alcuni mesi ma credo che non possiamo permetterci di gestire l’ordinario dal momento che siamo ancora di fronte al dramma della pandemia, seppure, speriamo, in fase calante. - dichiara il commissario Massimo Uberti - Ora dobbiamo affrontare la campagna di vaccinazione nel modo più rapido e diffuso possibile. Dovremo verosimilmente organizzare la terza dose su cui non abbiamo ancora indicazioni precise ma che, vedendo cosa stanno facendo altri Paesi, tra l’autunno e l’inverno si renderà sicuramente necessaria almeno per alcune fasce della popolazione, se non per tutti. Poi c’è da gestire l’emergenza nell’emergenza, cioè il fatto che la pandemia - ed è un problema di tutti i paesi che hanno un sistema sanitario nazionale pubblico - ha rallentato l’erogazione dei servizi per le altre patologie, in particolare per quelle croniche; dovremo quindi recuperare il tempo perduto, riducendo le liste di attesa ma non solo, riprendendo tutto ciò che per forza di cose è stato rimandato».
per aumentare l’attrattività
«A tutto ciò si aggiunge la gestione ordinaria. - prosegue il Commissario - Mi è stato chiaro fin da subito che esiste un problema di numero di professionisti presenti e di difficoltà di reclutamento di specialisti. Sia chiaro: anche questo è un problema che riguarda non solo la Valle d’Aosta ma tutta l’Italia in quanto il nostro Paese non ha saputo programmare le scuole di formazione professionali nei numeri che sarebbero stati necessari per la sanità. Tutto il paese è in una carenza cronica di medici e reclutare persone è una battaglia dura perché i professionisti possono scegliere dove andare. Probabilmente è una problematica che in Valle d’Aosta è ancora più sentita a causa della collocazione geografica: siamo un po’ più lontani dai grandi centri e dalle università dove tendenzialmente i professionisti preferiscono abitare. Dovremo cercare di fare ogni sforzo possibile. So che la Regione già da tempo pensa di agire sulle retribuzioni per essere più attrattiva dal punto di vista economico. Credo si debbano fare ulteriori sforzi, oltre a quelli già profusi, rispetto ai collegamenti in rete con le università e gli altri centri di ricerca. Si devono migliorare i servizi, innanzitutto per i cittadini ma anche perché questo può essere motivo di attrazione per i professionisti. Dobbiamo lavorare in questo senso anche se gli effetti non si vedranno dall’oggi al domani».
Ormai è più testato della
maggior parte dei farmaci”
«L’ondata attuale della pandemia speriamo rimanga contenuta nei numeri e nella gravità grazie alla campagna vaccinale. - dice ancora il dottor Massimo Uberti - I contagi stanno aumentando ma i ricoverati, con la stessa incidenza di positivi giornalieri, erano molti di più nelle precedenti ondate. Sembra quindi di poter essere cautamente ottimisti. Il livello di allerta rimane comunque molto elevato».
Si sente di fare un appello a chi ancora non si è vaccinato, in particolare a coloro che lavorano nell’ambito sanitario?
«Certo che sì. - risponde il nuovo Commissario dell’Usl - Io vengo dal mondo della prevenzione quindi credo nei vaccini. E’ vero che questo è un vaccino nuovo e che ha avuto un percorso di studio, di ricerca e di sperimentazione molto più rapido per motivi di urgenza. Tuttavia è ormai stato somministrato a centinaia di milioni di individui e quindi ha una casistica alle spalle estremamente ampia, molto più di quanto avvenga per la maggior parte degli altri farmaci. Gli effetti della vaccinazione di massa sembrano iniziare a vedersi. Scienziati molto più autorevoli di me hanno promosso numerosi appelli a vaccinarsi e anche io mi unisco senza esitazioni a loro».