Il Corpo forestale della Valle d’Aosta premiato da don Luigi Ciotti per le inchieste sui pascoli

Il Corpo forestale della Valle d’Aosta premiato da don Luigi Ciotti per le inchieste sui pascoli
Pubblicato:
Aggiornato:

Nella serata di giovedì scorso, 19 agosto, a Rispescia di Grosseto - nel parco naturale regionale della Maremma - sul palco di «Festambiente», il festival internazionale dedicato all’ecologia e alla solidarietà, il comandante Luca Dovigo ha ricevuto dalle mani di don Luigi Ciotti, fondatore di «Libera», il premio «Ambiente e legalità» attribuito da Legambiente al Corpo forestale della Valle d’Aosta per le azioni di contrasto alla criminalità ambientale.

Della delegazione valdostana al Festival oltre al comandante Luca Dovigo facevano parte i vice ispettori Arianna Perry (comandante della stazione di Etroubles) e Dario Chabod della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica.

Il premio è andato ai forestali valdostani per le indagini condotte sulla tutela e la vigilanza del territorio e in particolare per l’operazione «Pascoli d’oro» - legata alla percezione indebita di contributi europei - e per l’inchiesta sul maltrattamento e l’abbandono di asini e pony portati in Valle d’Aosta da fuori regione sempre per l’introito di misure comunitarie. Investigazioni che si sono sviluppate a Etroubles e in generale nella valle del Gran San Bernardo.

Le operazioni premiate

«Non sono ancora fenomeni così diffusi, però è importante riuscire a intercettarli dall’inizio, come in questo caso. - ha spiegato il comandante Luca Dovigo - Si tratta di due attività che si sono intersecate, rese possibili proprio dal fatto che sul territorio riusciamo ad esserci e quindi ad accorgerci di questi fenomeni. Chiaramente, con l’aiuto anche degli enti locali, che sono le prime autorità sul territorio».

«Nel primo caso - ha aggiunto il Comandante - si tratta della percezione di contributi comunitari a fronte di pascolamenti in realtà non realizzati e quindi di risorse finanziarie importanti che sono sottratte alle aziende che effettuano questo tipo di attività, fondamentale per i nostri pascoli alpini. Basti pensare che noi abbiamo degli alpeggi che arrivano a 2.500 metri. Sono il primo presidio per la tenuta del territorio».

«L’altro caso è un’attività correlata, perché portata avanti dagli stessi soggetti, o comunque collegati, - ha ricordato sempre Luca Dovigo - e si è trattato di un episodio molto spiacevole, che ha portato al sequestro di 100 esemplari tra asini e cavallini. Li abbiamo portati giù dagli alpeggi in uno stato di denutrizione molto importante».

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930