Cosimo Zappelli rivive a Maison Gerbollier
Guida alpina, fotografo e scrittore, Cosimo Zappelli nasce a Viareggio nel 1934 ma è la Valle d'Aosta la sua patria d'elezione. La sua vita - anzi "Una ragione di vita", dal titolo del suo ultimo libro - è raccontata nella mostra fotografica che La Salle gli dedica a trent'anni dalla morte. Oggi, sabato 14 agosto, alle 17.30 a Maison Gerbollier si inaugura l'esposizione di immagini storiche scattate da Zappelli: la si potrà visitare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 e nei mesi di agosto e dicembre anche il sabato e la domenica dalle 17 alle 19. All'inaugurazione Amina Maggi legge alcuni estratti dai libri di Zappelli: previsti pure gli interventi del figlio Marco Zappelli e di Marco Tajola, con cui aveva condiviso l'esperienza nel Soccorso Alpino assieme a Pietro Bassi. Con l'occasione, viene anche presentato il progetto del bivacco che porta il suo nome.
Cosimo Zappelli si era trasferito a Courmayeur "per essere più vicino alle montagne". Sono molte le spedizioni che lo vedono sul Monte Bianco, spesso assieme a Walter Bonatti o Giorgio Bertone. Guida alpina, poi presidente della Società di Courmayeur e maestro di sci, si spingerà oltre le Alpi, esplorando con i suoi clienti anche altre vette in Cina, sul Caucaso, nell’Himalaya, in Africa, in Alaska e nelle Ande. Per Zappelli era molto importante la divulgazione letteraria, vista come strumenti di crescita delle nuove generazioni: in molte case si fa ancora riferimento alle sue guide ai rifugi e bivacchi della Valle d'Aosta. L'ultima scalata di Zappelli fu quella, fatale, dell'’8 settembre 1990, dove perse la vita a 56 anni in un incidente al Pic Gamba nell’Aiguille Noire de Peutérey.